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Omicidio nel 2011, tre arresti a Catania

Rosario Sciuto fu ucciso nell'androne di uno stabile di Viale Moncada, dove viveva, con 10 colpi di pistola calibro 38, uno dei quali alla testa come «colpo di grazia»

CATANIA. I carabinieri del Comando Provinciale di Catania sono riusciti a far luce sull'omicidio di Rosario Sciuto, ritenuto organico al clan Mazzei, avvenuto a Catania il 21 novembre del 2011 ed arrestato tre persone: Raffaele Marino, di 48 anni, e i suoi figli Gaetano, di 24, e Alessio, di 19. Sono accusati, a vario titolo, di associazione  mafiosa, omicidio, detenzione e porto abusivo di armi.

Ad uccidere Sciuto sarebbe stato Raffaele Marino, perchè la vittima non solo era un concorrente nella gestione di una redditizia piazza di spaccio nel quartiere Librino ma anche perchè si opponeva alla relazione sentimentale che aveva con la figlia. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti ieri, ma è stato reso noto solamente oggi. L'operazione scaturisce da indagini dei carabinieri dirette dalla Dda  etnea supportate da attività tecniche e dichiarazioni di collaboratori di giustizia  fra i quali Fabrizio Nizza, ritenuto dagli investigatori «responsabile» del gruppo di Cosa Nostra catanese fino al suo arresto, avvenuto l'8 febbraio del 2012, Davide Seminara,
considerato «luogotenente» del Nizza, Salvatore Cristaudo, ritenuto organico al clan, e Giuseppe Scollo, considerato capo della compagine santapaoliana operante a Lineri.

Rosario Sciuto fu ucciso nell'androne di uno stabile di Viale  Moncada, dove viveva, con 10 colpi di pistola calibro 38, uno dei quali alla testa come «colpo di grazia». Nel corso dell'attività sono stati raccolti elementi che hanno consentito di contestare ai tre anche il reato di  associazione a delinquere di tipo mafioso in quanto ritenuti organici alla famiglia Santapaola-Ercolano.

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