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Omicidio di Giordana Di Stefano, Priolo resta in carcere

CATANIA. Resta in carcere Luca Priolo, il 24enne che il 6 ottobre scorso ha ucciso con 42 colpi di coltello la sua ex convivente, Giordana Di Stefano, di 20 anni, dalla quale aveva avuto una bambina di 4 anni. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Catania che ha rigettato la richiesta dei suoi legali, gli avvocati Sergio Di Mariano e Gaetano Agosta, di affidare il giovane, in regime di arresti domiciliari, alla comunità Exodus di don Mazzi.

Ai giudici del riesame i legali avevano depositato due consulenze, una psicologica e l'altra psichiatrica, che sottolineano che "Priolo è affetto da crisi di ansia e depressione, che possono portarlo al suicidio se si dovesse aggravare". Priolo, che ha confessato il delitto, dopo l'omicidio è fuggito riuscendo ad arrivare a Milano dove indagini dei carabinieri di Catania lo hanno individuato e fatto arrestare da loro colleghi alla stazione ferroviaria mentre stava per salire su un convoglio diretto in Svizzera. Il 24enne continua a "negare la premeditazione", ribadendo che il movente è da collegare a "un raptus del momento" dovuto alla "volontà di lei di non revocare la denuncia per stalking" nei suoi confronti, per la quale il giorno del delitto si teneva la prima udienza per la richiesta di rinvio a giudizio davanti al Gip di Catania.

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