CATANIA. «Sono Giuseppe Verdi», ha detto ai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia «Piazza Dante», non potendo esibire un documento. I militari dell’Arma, che lo conoscevano bene, non ci hanno pensato due volte a stringergli le manette ai polsi e portarselo via di peso dal chiosco-bar all’incrocio fra le vie Angelo Custode e Playa. È durata 104 giorni la latitanza di Angelo Costanzo, 24 anni, condannato per rapina a 3 anni e 22 giorni di reclusione, per un colpo messo a segno ad Aci Sant’Antonio, nel settembre 2007.
Con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti, i carabinieri del Nucleo radiomobile hanno arrestato Salvatore Cannavò, 26 anni, che l’equipaggio della «Gazzella» ha sorpreso in via Cavallaro, a Picanello, mentre spacciava. Immediatamente fermato e perquisito il giovane è stato trovato in possesso di una decina di dosi di marijuana e la somma di 70 euro, in banconote di piccolo taglio, presumibilmente incassata dalla vendita della droga.
Per lui «domiciliari» in vista della «direttissima».
Vincenzo Placenti, 36 anni, dall’altro ieri ha iniziato a scontare ai «domiciliari» la pena di 4 anni di reclusione, che gli sono stati inflitti dal Tribunale, per essere stato riconosciuto colpevole di detenzione clandestina di armi e ricettazione, reato contestatogli nel settembre 2012.
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