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Assalti per furti di sigarette, sei arresti a Catania - Nomi e foto

CATANIA. La polizia di stato di Catania ha arrestato 6 persone per i reati  di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti a una ditta di distribuzione di tabacchi, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco. La merce rubata ha un valore 180 mila euro.

A finire in manette Concetto Aiello, di 41 anni, Massimiliano Arena, di 33 anni, Giovanni Gagliano, di 26 anni, Salvatore Lo Re, di 38 anni, Vincenzo Verga, di 42 anni.

L’attività investigativa è nata a seguito della constatazione di un elevato numero di segnalazioni di rapine nell’arco temporale giugno 2014 - marzo 2015, ai danni della società che effettua la distribuzione di tabacchi  nel Catanese. Dall’analisi a sul fenomeno è emerso che nel solo territorio di Catania e provincia, dalla seconda metà del 2013 e per tutto il 2014, fino ai primi mesi del 2015, la ditta di distribuzione di tabacchi ha subito quattordici rapine con la sottrazione di quantitativi vari di tabacchi lavorati nazionali ed esteri, con grande danno patrimoniale. Infatti ogni singolo scatolo contiene sigarette per un controvalore di rivendita al pubblico di circa 2.200 euro.

Le indagini tecniche e l’attività di controllo svolta degli agenti, con appostamenti, pedinamenti, visione delle immagini delle rapine sono state condotte nell’arco temporale gennaio - luglio 2015 e  hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione criminale. A capo dei questa Giovanni Gagliano, che è stato dipendente della società di distribuzione tabacchi, e ha utilizzato le conoscenze dei percorsi dei furgoni, alle sedi dei destinatari delle forniture, dei sistemi di antifurto posti sui mezzi, per organizzare dettagliatamente le rapine.

Al gruppo sono state contestate tre rapine aggravate commesse rispettivamente il 3 giugno 2014, il 10 febbraio ed il 13 marzo 2015 e tre furti aggravati in abitazione commessi a Catania ed in alcuni comuni della provincia rispettivamente il 23 febbraio 12 e 18 marzo 2015. A Gagliano è stata contestata la detenzione illegale di due pistole semiautomatiche.

Tra i destinatari del provvedimento Massimiliano Arena, figlio del noto Giovanni Arena attualmente detenuto. A Massimiliano Arena è stato contestato il reato di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e quello di minaccia aggravata proprio ai danni di Giovanni Gagliano. Un destinatario della misura restrittiva si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.

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