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Catania, la città in festa per Sant'Agata

CATANIA. Correva l' anno 1038 quando l' ammiraglio Giorgio Maniace fu inviato in Sicilia dall' imperatore bizantino Michele Paflagone per strappare l' isola al dominio saraceno. Nel gennaio del 1040, prima di fare ritorno a Costantinopoli, Maniace caricò le reliquie di Sant' Agata e di altri santi siciliani sulla sua nave. Lo scopo era riconquistare i favori del sovrano, adirato per i contrasti tra il condottiero e un altro ammiraglio, Stefano detto il Calafato, membro della famiglia reale. Le spoglie della Santa fecero ritorno a Catania esattamente ottocento novanta anni fa, il 17 agosto 1126, dopo essere rimaste per quasi un secolo nella basilica di Santa Sofia. Secondo un' epistola redatta dal vescovo Maurizio, colui che riconobbe le reliquie sbarcate ad Acicastello, a riportarle in patria furono due soldati bizantini, Gisliberto e Goselmo, ai quali la Santa apparve in sogno.

Da quel giorno in avanti, l' arcidiocesi di Catania affianca alla festività di febbraio dei festeggiamenti estivi in forma ridotta. Una versione ferragostana di Sant' Agata, capace di attrarre ogni anno centinaia di devoti e comuni cittadini nel centro storico fiaccato dalla calura estiva. Come da tra Le reliquie di Sant' Agata in chiesa dizione, la giornata di ieri è stata dedicata all' adorazione del Velo, portato in processione lungo via Vittorio Emanuele e via Dusmet.

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