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Degrado area industriale a Catania, Musumeci: fare luce sulle cause

CATANIA. Fare luce sulle cause del degrado della zona industriale etnea, la più grande per estensione, numero di aziende e forza lavoro del Meridione. Lo chiede il presidente dell'Antimafia regionale, all' indomani dell' ennesimo rogo, che ha tenuto sotto scacco una intera area.

«Se l'ottimo è nemico del buono, dice Nello Musumeci - si cominci con la manutenzione e quando ci saranno le risorse del Patto per la Sicilia si penserà alle infrastrutture». Il leader del movimento #diventerabellissima, raccoglie l' ennesimo grido d' allarme lanciato da Confindustria e Confcommercio sullo stato di abbandono della Zona industriale e rilancia.

«Le responsabilità omissive della Regione sono evidenti: l' Irsap, che avrebbe dovuto far dimenticare la inettitudine delle soppresse Asi, è diventato sotto il governo presieduto da Rosario Crocetta una sorta di fantasma. È delittuoso lasciare nel degrado più squallido l' area industriale catanese, che non offre alle aziende operanti alcun servizio, nessun decoro».

Sul tavolo del commissario Irsap, da tempo, le richieste di Confindustria per un reale progetto di riqualificazione del territorio, in sinergia con l' assessorato regionale alle Attività Produttive, al quale spetta il compito di emanare i decreti di finanziamento di tre fondamentali opere da realizzare: la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione (1.745.796,91 euro); la riqualificazione delle princi pali reti idriche (4.958.817 euro); la riqualificazione della rete viaria (2.303.716,80 euro), con i soldi dell' Ue.

In un recente passato, Confindustria etnea ha rilevato di trovarsi «di fronte ad interlocutori istituzionali costretti a reggersi su gambe mozze: una ex Provincia sull' orlo del dissesto e un Irsap privo di fatto di un vertice politico e amministrativo, con risorse risicate, insufficienti persino pagare gli stipendi, meno che mai a garantire l' ordinaria manutenzione o gli investimenti.

Purtroppo ad oggi le evidente incapacità del Governo regionale a districare le matasse create con una gestione della cosa pubblica inadeguata e a tratti dannosa si sta abbattendo con virulenza anche sul tessuto economico etneo già fortemente provato dalla crisi».

Sicurezza, pulizia e raccolta dei rifiuti, viabilità, illuminazione, reti idriche adeguate, lotta al disseto idrogeologico sono temi scottanti «per un' area industriale capace di garantire il semplice diritto a fare impresa», osserva l' associazione degli industriali, che ritiene «oggi urgente un' assunzione di responsabilità straordinaria che possa rimettere in pista quei progetti, in parte già esecutivi, che hanno purtroppo perso il treno dei fondi europei».

«Ma le competenze non sono tutte della Regione - dice Nello Musumeci ci sono anche quelle del Comune, che oltre ai buoni propositi non ha dato seguito ad una aziona concreta. Per questo motivo ho presentato al governo regionale una interpellanza per fare luce su ritardi e omissioni. È una illusione rendere la Zona industriale appetibile agli investimenti; proviamo a non fare scappare le aziende che hanno avuto il coraggio di crederci».

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