CATANIA. È stata rinviata al prossimo 20 dicembre l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di Luca Priolo, il 25enne che il 6 ottobre 2015 ha ucciso con 42 coltellate la sua ex convivente, Giordana Di Stefano, di 20 anni, dalla quale aveva avuto una bambina di 4 anni. Lo scorso 1 dicembre la prima Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta del legale dell'imputato di sospendere il procedimento davanti al Gip del capoluogo etneo e di rimessione degli atti a Messina per incompatibilità ambientale. Nella prossima udienza, davanti al Gip Loredana Pezzino, saranno trattate le costituzioni di parte civile che saranno presentate dai familiari della vittima, assistiti dall'avvocato Ignazio Danzuso, e dal centro antiviolenza Galatea, rappresenta dall'avvocato Mirella Viscuso. Il difensore di Priolo, l'avvocato Dario Riccioli, ha presentato la richiesta di un processo col rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica dell'imputato. L'accusa è rappresentata in aula dal Pm Alessandro Sorrentino. Priolo, arrestato da carabinieri a Milano mentre era in fuga, è reo confesso, ma ha sempre negato la premeditazione, sostenendo di avere agito in preda a un raptus dovuto alla volontà di lei di non revocare una denuncia per stalking nei suoi confronti.