CATANIA. Maggiore partecipazione, meno dichiarazioni ai giornalisti. È l'auspicio del Questore di Catania, Marcello Cardona, ex arbitro di calcio, che il giorno del decimo anniversario del ferimento mortale dell'ispettore capo della polizia di Stato Filippo Raciti, nella cerimonia che si celebra ogni anno davanti alla lapide dello stadio Massimino, rileva l'assenza di Figc e della Lega di Serie A e B.
«Mi sarebbe piaciuto - spiega - che avessero detto qualcosa in favore delle Forze dell'Ordine e dei sacrifici che ogni domenica o durante la settimana producono negli stadi in modo forte».
La Federcalcio parla. A Catania col presidente della Figc-Lnd Sicilia, Santino Lo Presti, che spiega, «senza polemica, ma nel rispetto dei fatti», come «la Figc non fosse presente alla alla manifestazione semplicemente perchè non era a conoscenza dell'iniziativa ed in quanto mai invitata». E da Roma col n.1 Carlo Tavecchio che rivolge «un pensiero affettuoso ai familiari» di Raciti e «gratitudine e ammirazione alle Forze dell'Ordine».
«Il mondo del calcio - sottolinea il presidente federale - non può e non deve dimenticare un servitore dello Stato, ucciso nell'esercizio di una professione che richiede tanti sacrifici e che permette ogni giorno a tutti noi di sentirci più sicuri». Un «ricordo con commozione» di «una notte folle e drammatica che ha lasciato un segno indelebile in tutti noi», arriva anche da Cosimo Sibilia, presidente della Lega nazionale dilettanti.
Per il Questore di Catania c'è «bisogno di una sicurezza partecipata e non enunciata, fatta solo di dichiarazioni sui giornali. Lo dobbiamo - osserva Cardona - a Filippo Raciti, alle forze dell'ordine, a tutta quella gente che vuole andare negli stadi e vedersi una partita in sicurezza». Il segretario nazionale della Filp Cgil, Daniele Tissone, invita a «non uccidere Raciti un'altra volta» e a fare in modo che «questo triste anniversario sia l'occasione di una reale ed attenta riflessione anche per la classe politica». Il sindaco Enzo Bianco osserva che «Catania commemora oggi un uomo giusto, un esempio e un monito per tutti i cittadini». Lo ricorda anche il calcio Catania come «un uomo coraggioso caduto nell'esercizio di un dovere interpretato come una missione» e rendendo «omaggio alla memoria del valoroso tutore dell'ordine e rivolge un affettuoso pensiero alla famiglia».
Alla cerimonia, che si è svolta allo stadio Massimino dove Raciti è stato ferito mortalmente, oltre ai familiari della vittima, erano presenti, tra gli altri, un rappresentante del calcio Catania e il direttore centrale degli affari generali del Viminale, il prefetto Filippo Dispenza, in rappresentanza del capo della polizia, Franco Gabrielli, che parteciperà alla cerimonia promossa dal Comune in ricordo dell'ispettore capo che si terrà il 17 febbraio prossimo in Municipio.
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