TRECASTAGNI. "L'ho sentita gridare 'aiuto, aiuto' e ho immaginato che cosa stesse accadendo, per questo ho chiamato i carabinieri che sono arrivati subito". Così Sebastiano Crimi, 53 anni, ricostruisce l'aggressione alla dottoressa della guardia medica di Trecastagni. L'uomo abita proprio di fronte alla struttura. "Mi sono affacciato dal balcone - ha aggiunto - e ho visto la dottoressa uscire urlando assieme a un uomo con i pantaloni ancora abbassati. Sono arrivati i carabinieri che hanno soccorso la donna e arrestato l'uomo". Per impedire che la sua vittima potesse dare l'allarme, l'aggressore appena entrato avrebbe rotto il telefono fisso dell'ufficio e disattivato il pulsante che fa scattare l'emergenza alla sala operativa del 112. E' quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Acireale. Secondo una prima ricostruzione, la dottoressa sarebbe rimasta sequestrata dall'uomo nella guardia medica per 2-3 ore e l'avrebbe violentata più volte. Quando è uscito per inseguire la donna l'uomo era ancora seminudo. E' uno dei dettagli emersi dalle indagini e dalle testimonianze raccolte dai carabinieri. L'uomo è stato bloccato intorno alle 2,30 mentre cercava di fuggire dalla struttura. E' un operaio di 26 anni originario di Santa Venerina che ha aggredito e violentato la donna dopo avere ricevuto le cure richieste. L'uomo con piccoli precedenti è stato bloccato ed arrestato dai carabinieri, condotto in caserma e successivamente in carcere. La vittima è ricoverata nell'ospedale di Acireale per gli accertamenti di rito.