CATANIA. E’ cominciato in Corte d’assise d’appello a Catania il processo ai due presunti scafisti del 'grande naufragi0', la più grande tragedia di migranti nel Mediterraneo che ha fatto registrate oltre 700 morti, avvenuta il 18 aprile 2015, con sole 28 persone sopravvissute.
Sono il 'capitanò del natante, il tunisino Mohamed Alì Malek, 28 anni, condannato a 18 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e il suo 'mozzò, il siriano Mahmud Bikhit, di 26 anni, che ha avuto comminati cinque anni solo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La sentenza di primo grado è stata emessa il 13 dicembre del 2016 dal Gup Daniela Monaco Crea a conclusione del processo col rito abbreviato. Nell’udienza di oggi il legale del 'comandantè, l’avvocato Massimo Ferrante, ha chiesto una perizia psichiatrica sul suo imputato. La Corte ha aggiornato l'udienza al 24 ottobre.
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