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La droga legata alle cosche, i sequestri per farsi pagare: 23 arresti a Catania

CATANIA. Operazione antidroga della polizia di Catania contro alcune presunte organizzazioni di narcotrafficanti operanti in diversi quartieri del capoluogo etneo e nella provincia e che avrebbero collegamenti con le 'ndrine calabresi e gruppi palermitani e siracusani.

Su delega della Procura Distrettuale la squadra mobile della questura sta eseguendo, in Sicilia e Calabria, un'ordinanza cautelare nei confronti di 25 persone (ma due sono irreperibili). I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con l'aggravante di avere commesso il fatto agendo con il metodo mafioso per agevolare un gruppo riferibile al clan Cappello-Bonaccorsi.

Le indagini, durate circa un paio d'anni, hanno dato agli investigatori uno spaccato dell'attività del traffico di sostanze stupefacenti a Catania e l'importanza del capoluogo etneo in tutta la regione per quanto riguarda la vendita di stupefacenti, individuando più organizzazioni criminali siciliane e calabresi.

Tra questi un gruppo criminale etneo capeggiato da Sebastiano Sardo, ora collaboratore di giustizia, affiliato al clan Cappello - Bonaccorsi, che non avrebbero esitato a sequestrare due persone ed anche un cane perché le partite di droga non erano state pagate immediatamente. Si tratta del sequestro di persona di un palermitano, Manuel D'Antoni (tra i destinatari dell'ordinanza), sequestrato a Palermo il 26 marzo 2015 e rilasciato dopo il pagamento di 16 mila euro, e di un sequestro di persona avvenuto a Torvajanica (Roma) il 3 marzo del 2016 per un debito di 130mila euro, i cui autori furono arrestati la stessa sera a Messina.

Gli arresti nell'operazione, denominata 'Double track', sono stati compiuti nel Catanese, a Messina e a Cosenza. Tra gli arrestati vi sono due donne. Due le persone che sono riuscite a sfuggire all'arresto. Sette ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di altrettanti detenuti. Otto persone sono state poste ai domiciliari.

I provvedimenti restrittivi sono stati adottati al termine di indagini della squadra mobile di Catania, culminate anche in arresti e sequestri di droga, e si sono avvalse anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia dalle quali è emersa l'esistenza di distinte organizzazioni criminali dedite all'attività di narcotraffico che operavano in diversi quartieri della città di Catania e provincia. Tra queste è emerso il gruppo criminale capeggiato da Sardo, sotto l'egida del clan Cappello, e del quale avrebbero fatto parte Guglielmino, Santangelo, Scrivano, Troina, Beninato e Treccarichi Scauzzo.

Il gruppo, secondo quanto accertato, sarebbe stato in grado di gestire vendite e acquisti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, rifornendosi da esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese, in particolare quella operativa nella piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria), che poi avrebbe venduto a Catania, Palermo e Siracusa. Boncaldo e Barbera, madre e figlia avrebbero non solamente ricevuto e custodito la droga ma l'avrebbero anche confezionata. Ad acquistare la droga sarebbero stati i palermitani D'Antoni, Comito, Lo Pinto, Lo Nigro e Tutone. Un altro canale di approvvigionamento della droga, anche proveniente dall'estero, si svolgeva sulla Calabria - Catania attraverso collegamenti del gruppo catanese con calabresi come Elia, Perna, Pucci e Francavilla.

Gli arrestati sono: Domenico Cristian Santonocito, di 29; Nunzio Davide Scrivano, di 21; Giuseppe Treccarichi Scauzzo, di 52; Francesco Pellegriti, di 58; Pietro Privitera, di 39, che era sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell'affidamento in prova ai servizi sociali, arrestato a Messina; Marco Perna, di 43, che era agli arresti domiciliari per altra causa, arrestato a Cosenza; Filippo Beninato, di 27; Daniele Mirco Pucci, di 33, arrestato a Cosenza. In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Consolato Salvatore Coppola, di 49 anni; Francesco Troina, di 46; Gregorio e Giuseppe Cacciola, rispettivamente di 59 e 21 anni, padre e figlio; Giosafatte Giuseppe Elia, di 43; Pasquale Francavilla, di 42; Simone Guglielmino, di 24; Antonino Ivano Santangelo di 28. Agli arresti domiciliari sono finiti Mattea Barbera e Ramona Santa Boncaldo, madre e figlia, rispettivamente di 44 e 26 anni anni; Gabriele Lo Pinto, di 34, Rocco Tutone, di 29, e Manuel D'Antoni, di 29, tutti e tre bloccati a Palermo. Arresti domiciliari anche per altri due palermitani, Fabio Comito, di 38 anni, che era già detenuto, e per Onofrio Lo Nigro, di 44.

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