CATANIA. Sarebbe rimasto in casa a vegliarla per alcune ore dopo averla uccisa prima di essere trovato, ieri sera, accanto al corpo della madre, riverso per terra nella loro casa, a Maletto, dai carabinieri della locale stazione. Non ha detto una parola, non ha saputo spiegare cosa fosse successo, limitandosi a qualche ricostruzione confusa.
V. S., 39 anni, accusato di avere ucciso con dei colpi in testa la madre, Nunziata Sciavarrello, di 80 anni, fracassandole il cranio, ai militari, prima, e al sostituto della Procura di Catania che lo ha interrogato in caserma non ha fornito grandi particolari. In stato di evidente confusione ha avuto difficoltà a spiegare, fornire dettagli a difendersi dall’accusa di avere ucciso la madre, nella casa nella quale vivevano insieme.
Nessun particolare sull'arma, un corpo contundente ancora non trovato, o il movente. Al momento il delitto, infatti, resta senza un apparente perché, se non quello legato alla personalità dell’uomo, che è stato fermato per omicidio nella notte dai carabinieri della compagnia di Randazzo in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura di Catania.
Nel paese alle pendici dell’Etna, famoso per le sue fragoline di bosco e per l'ex abbazia di Santa Maria donata all’ammiraglio Horatio Nelson da Ferdinando III, l’uomo è conosciuto come una persona taciturna e schiva. Ma anche capace di scatti d’ira nei momenti di difficoltà. Così esplosivi che in passato era stato sottoposto più volte a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Eppure mai una denuncia, mai una volta un 'sentore' in paese di aggressività nei confronti dei familiari. Resta per questo un mistero il movente, la molla scatenante che avrebbe spinto l'uomo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, a uccidere la madre con tanta violenza da sembrare collegabile un raptus improvviso. Uno scatto d’ira incontrollato.
Poi sarebbe rimasto con lei, restando accanto al corpo della madre fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno portato via. Non ha risposto neppure alle continue chiamate al telefono di casa e al suo cellulare che continuavano ad arrivare dalla sorella, che era preoccupata per non essere riuscita a mettersi in contatto con la madre, come faceva tutti i giorni, anche più volte al giorno. Per questo ha fatto scattare l’allarme e fatto intervenire i carabinieri e la macabra scoperta.
Secondo la Procura di Catania, che ha disposto il fermo, è stato lui ad uccidere la madre. Il Gip dovrà nei primi giorni della prossima settimana sulla convalida del provvedimento e se emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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