CATANIA. Due vigili del fuoco morti e una terza persona trovata carbonizzata: è il bilancio dell’esplosione che si è verificata in una palazzina a Catania in via Garibaldi.
Le vittime sono Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, vigili del fuoco, e Giuseppe Longo, che abitava nello stabile di via Sacchero 8 dove aveva anche una bottega. Altri due pompieri sono rimasti feriti con traumi polmonari e cranici e sono sotto osservazione all’ospedale Garibaldi, sotto choc invece il quinto vigile del fuoco, rimasto illeso.
Sarebbe stato Giuseppe Longo, la persona che viveva nella casa esplosa a Catania, a cui apparterrebbe il corpo carbonizzato, a dare l’allarme su una presunta fuga di gas nella struttura, che non ha il metano, ma usava bombole di gas gpl. Un particolare che, se confermato, contrasterebbe con il sopralluogo eseguito poco dopo da una squadra di vigili del fuoco che avrebbe trovato la porta di casa chiusa. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che l’uomo sia svenuto per la fuga di gas.
Subito sono scattati i soccorsi, per due vigili del fuoco non c'è stato niente da fare. Presenti carabinieri, polizia, unità cinofile, vigili urbani e tecnici dell'Asec. «Una bomba, sembrava un’attentato...». C'è un misto di stupore e paura tra gli abitanti di via Sacchero e via Garibaldi.
«Ho sentito un boato incredibile - racconta un negoziante - e ho pensato a una bomba violenta, ho avuto una grande paura». Una donna che abita nella zona chiede quando potrà tornare a casa, visto che i pompieri sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona che è transennata.
«Ho pensato di morire - racconta un giovane che lavora in un negozio - lo spostamento d’aria è stato così forte che ho temuto che le mura mi crollassero addosso da un momento all’altro».
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