«Gli arresti e le indagini della Guardia di Finanza che hanno coinvolto a Catania l’Ispettorato del Lavoro, ex rappresentanti istituzionali e figure apicali dell’ASP, non solo ci colpiscono nella nostra veste di singoli cittadini ma ci addolorano e ci indignano».
Lo afferma la Cgil di Catania sull'operazione 'Black job' ricordando «anni di battaglie» del sindacato «contro il lavoro nero e la piaga degli incidenti sul lavoro causati da mancati controlli o mancate applicazioni della legge».
«Adesso - aggiunge la Cgil - hanno una chiave di lettura che passa dalla corruzione, dalla 'messa a disposizione' dei funzionari nei confronti delle imprese non in regola quasi alla pari di consulenti retribuiti e non di controparte, di annullamento della privacy dei lavoratori e dei loro diritti di base, di attacco anche alla tasche di tutti i contribuenti».
«Nella nostra veste di rappresentanti dei lavoratori - aggiunge il sindacato - ci affidiamo alla magistratura e ringraziamo ancora una volta gli inquirenti per il lavoro svolto a tutela della legalità. A Catania è necessario un cambio di passo etico, prima ancora che civico. La Cgil, che quest’anno ha persino dedicato la Festa del Primo Maggio al tema imponente e urgente della sicurezza sul lavoro, continuerà a fare la sua parte a fianco dei lavoratori, a testa alta. La lotta continua - chiosa la Cgil - e si fa ogni giorno».
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