Una scossa di magnitudo 2.0 è stata percepita questa mattina alle 11.45 a Zafferana Etnea, uno dei comuni più colpiti dal terremoto di Santo Stefano.
Il sisma è stato registrato a una profondità di due chilometri. I ragazzi di alcune scuole sono stati fatti uscire dagli edifici scolastici. In base alla procedure previste dalla protezione civile gli studenti sono stati condotti nei cortili e negli spazi aperti dei plessi, come ha spiegato il sindaco Alfio Vincenzo Russo.
Quella di oggi è l'ennesima scossa dall'inizio dell'eruzione dell'Etna e dell'attività sismica sul vulcano, che risalgono al 23 dicembre scorso. Secondo i rilevamenti dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sono avvenute complessivamente nell'area oltre 70 scosse con magnitudo superiore a 2.5 (di cui 5 con magnitudo pari o superiore a 4), la maggior parte delle quali sono localizzate a sud dell'epicentro del terremoto di Milo. Il terremoto di magnitudo 4.1, delle 00.50, secondo i dati l'Ingv, si colloca nell'area di Piano Pernicana, sul versante nord-orientale dell'Etna nel comune di Linguaglossa, a circa 10 km da Milo, Trecastagni e Sant'Alfio. La scossa è stata localizzata ad una profondità di 2 km. Non ci sono state fino a questo momento repliche significative nella stessa area.
Il sisma ha colpito una zona posta oltre 20 km a Nord-nord-ovest della zona interessata dall'evento di magnitudo 4.9 del 26 dicembre scorso, localizzata in prossimità di Viagrande, sul versante sud-orientale dell'Etna. L'Ingv ricorda che queste attivazioni quasi contemporanee di aree diverse e periferiche rispetto all'edificio vulcanico rappresentano una caratteristica ricorrente dell' Etna.
Nell'eruzione del 2002 si era verificato un fenomeno simile, ma a parti invertite. Allora i terremoti iniziarono sul versante nord-orientale il 27 ottobre, e furono seguiti il 29 ottobre da attività sul versante sud-orientale, culminata con una scossa di magnitudo 4.7 che causò crolli e danni diffusi a Bongiardo, una frazione di Santa Venerina.
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