Calci, pugni ed ingiurie alla moglie davanti ai figli di 4 e nove anni. È successo a Biancavilla dove un uomo di 29 anni è stato arrestato per maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate, durate dieci anni. La Procura etnea ha avviato le indagini sull'uomo e ha richiesto e ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai carabinieri.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno messo in evidenza quanto patito dalla donna dal 2009 ad oggi. L’uomo, nell’arco della convivenza matrimoniale, avrebbe sempre tenuto un atteggiamento aggressivo, minaccioso e prevaricante nei confronti della moglie, picchiata regolarmente con schiaffi, pugni e calci, anche davanti ai due figli minorenni di 4 e 9 anni e quando era in stato di gravidanza.
La vittima, in stato di sottomissione psicofisica, è stata insultata con epiteti come "pazza, scema, mongola" e per tenere unita la famiglia lo aveva sempre perdonato evitando di denunciarne le azioni, dettate anche da una gelosia ingiustificata.
Il 3 aprile scorso la donna è andata a prendere il figlio a scuola e, solo per il semplice fatto che sul cellulare della donna era arrivato un messaggio inviatole da un'amica invisa dall’uomo, il 29enne l'ha prima aggredita verbalmente per poi, arrivati a casa, afferrarla per i capelli e colpirla con calci e pugni alla schiena.
La donna, mentre il marito era andato via da casa portando con sé il figlio, si è fatta accompagnare dai genitori in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato “un trauma cranico minore e dei traumi contusivi alle zone dorso-lombare”.
La vittima terrorizzata da questa escalation di violenza e temendo per la propria incolumità e soprattutto per quella dei figli, ha trovato la forza di denunciare il marito ai carabinieri.
Il giudice, accogliendo la richiesta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva.
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