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Etna, Ingv: "Gas cancerogeno dalla faglie. È pericoloso, monitoriamo"

Etna in eruzione visibile da più parti

C'è preoccupazione per il gas che viene sprigionato dall'Etna. Le faglie dell’Etna rappresentano un triplice pericolo per le popolazioni: generano terremoti, fratturano il suolo ed emanano radon, un gas cancerogeno che può accumularsi nelle case rendendole insalubri. E’ quanto risulta da uno studio, a firma INGV, pubblicato sulla rivista internazionale "Frontiers in Public Health".

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia da molti anni analizza su tutto il territorio nazionale il radon, un gas cancerogeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca nel "gruppo 1", ovvero tra i più pericolosi per la salute umana.

Un territorio particolare è quello dell’Etna, sui cui fianchi affiorano numerose faglie che presentano una peculiarità: fratturano intensamente le rocce circostanti aumentando significativamente la loro permeabilità. Ciò consente ai fluidi e ai gas presenti nel sottosuolo di muoversi più liberamente in quelle zone fratturate, raggiungendo la superficie con più facilità.

Tra questi gas, emerge in superficie anche il radon. L'INGV monitora il radon sull'Etna h24 attraverso una rete di sensori dislocati nel terreno in aree chiave per interpretare l'attività vulcanica e sismica, raffrontando questo dato con i numerosi altri segnali provenienti dalle fitte reti di monitoraggio dell’Osservatorio Etneo.

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