Dal 24 settembre al 4 giugno sono stati distrutti, quasi esclusivamente con il fuoco, 365 cassonetti della differenziata. In particolare: 39 per la plastica, 41 per la carta, 60 per l'organico, 225 per l'indifferenziata e 7 campane per il vetro. Incendi appiccati non in aree periferiche come via Plebiscito (ben 5 episodi in un mese), piazza Grenoble (2 falò in 15 giorni), secondo i dati forniti da Dusty. L'emergenza rifiuti non sembra cessare, tutt'altro. Secondo l'assessore all'Ecologia, Fabio Cantarella, sembrerebbe addirittura esserci un'unica regia. "Nell'ultimo mese e mezzo registriamo un abbandono anomalo di rifiuti ingombranti in tutta la città: elettrodomestici, mobili, materassi, come mai avvenuto in passato, e in contemporanea vengono distrutti i cassonetti, con tutti i disagi e i rischi che ne conseguono. Abbiamo, inoltre, censito 151 discariche, prevalentemente in aree periferiche o di ingresso in città, che vengono alimentate continuamente. Alcune le bonifichiamo ogni giorno, altre tre volte la settimana, ma il risultato è sempre lo stesso". La causa, secondo l'assessore, sarebbero principalmente i "pendolari dei rifiuti", coloro cioè che ritengono più facile l'abbandono indiscriminato dei rifiuti domestici in città, piuttosto che smaltirli correttamente nel proprio comune di residenza. «Il nostro sospetto è confermato da un dato statistico. Il cittadino catanese produce annualmente circa 700 chili di rifiuti domestici, quasi il doppio della media dei comuni vicini. I "pendolari dei rifiuti", di conseguenza, producono rifiuti per circa 30.000 tonnellate, cioè un costo di circa 3 milioni annui sono per la discarica Una cifra importante per le tasche dei contribuenti catanesi» sottolinea Fabio Cantarella. A breve partirà l'operazione "tolleranza zero" con l'impiego di ispettori ambientali per integrare il normale servizio della Polizia municipale, che sarà ulteriormente rafforzato con l'installazione di videosorveglianza già approvato dal ministero.