Il 18 maggio del 2018 dimenticò la figlia di un anno in auto, andò al lavoro senza portarla all'asilo. La piccola morì. Adesso Daniele Carli, manda il suo messaggio di vicinanza all'ingegnere che ieri a Catania ha perso il figlio di due anni in una situazione analoga.
"All'amico di Catania voglio dire soltanto di lasciarsi abbracciare dalla moglie, dai familiari, dagli amici, da tutta la comunità. Di raccogliere quelle mani tese. Io lo so quello che prova: è caduto in un pozzo buio, profondo e gelido".
E lo esorta ad andare avanti: "Quest'uomo, questo amico - dice Daniele Carli - deve però sapere che si può risalire, raccogliendo proprio quegli abbracci e quelle mani tese. Deve farlo con calma, senza fretta ma così riscoprirà che si può tornare a vivere. Deve lasciarsi aiutare dagli amici, dalla moglie, da chi gli vuole bene e capirà che si può ricominciare a vivere anche in nome di quel figlio che non c'è più".
Anche Carli fu indagato per omicidio colposo, ma fu poi prosciolto grazie a una perizia che attestò di essere stato colpito "da amnesia dissociativa transitoria, cioè un improvviso black out che gli ha fatto dimenticare la bimba in auto". La procura di Pisa ha chiesto l'archiviazione e la difesa il proscioglimento.
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