Il Parco urbano di Bronte “affidato” a tre cavalli tosaerba, ma il «Regolamento comunale di Polizia urbana» lo vieta. La presenza dei tre equini, ieri pomeriggio al brado dentro il parco chiuso per l’emergenza Coronavirus, ha destato in chi li ha visti curiosità, non spiegandosi come ci fossero entrati, e perplessità: sia riguardo all’igiene, poiché i cavalli non sono soliti usare le “toilette” e il parco, con l’annessa area giochi, è fruito da famiglie con bambini, sia per i danni che si possono verificare a piante, verde in genere e strutture, vista la gestione affidata ai soli purosangue.
Il consigliere comunale Massimo Castiglione, ricevute segnalazioni in merito, ha detto: «Ieri ho avvisato per verificare la situazione il vice sindaco, Gaetano Messina». Sulla singolare presenza dei tre “nobili” custodi, del parco di viale Cavalieri di Vittorio Veneto, si è detto all’oscuro l’assessore al verde pubblico Ernesto Di Francesco, così come s’è detto ignaro del taglio di alberi nello stesso parco avvenuto due mesi fa, vicenda su cui il 28 febbraio è stata presentata interrogazione dal consigliere comunale Carlo Castiglione, che attende di essere trattata.
Sui cavalli al pascolo, la cui introduzione in giardini e aree verdi pubblici è vietata dal «Regolamento comunale di Polizia urbana», stamattina più volte abbiamo provato a raggiungere per un commento il sindaco Graziano Calanna.
Tuttavia, possiamo dire che si non tratta di «pascolo abusivo», i proprietari dei cavalli, infatti, sono stati autorizzati dal Comune, per cui in deroga al regolamento, ad introdurre gli equini per “sfalciare” l’erba a costo zero, in questo momento di chiusura del parco, con l’impegno di lasciare le struttura pulita per la riapertura al pubblico.
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