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Operazione contro la mafia nigeriana: 28 fermati nel Catanese, l'elenco degli arrestati

Questura di Catania

La Polizia di Stato di Catania, su delega della Dda etnea, ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 28 persone, prevalentemente nigeriane, appartenenti alla confraternita cultista dei "Maphite", organizzazione criminale transnazionale con sede in Nigeria e basi nei Paesi europei ed in diverse regioni italiane.

In particolare è stata decapitata la cellula operativa siciliana "Family Light house of Sicily"; gli investigatori hanno il capo dell'organizzazione, i suoi responsabili di zona ed altri affiliati rintracciati nel resto della penisola.

Nel corso delle indagini è stato possibile documentare diversi summit svolti tra i vertici dell'organizzazione.

Gli arresti

Ecco l’elenco degli arrestati:Godwin Evbobuin, 37 anni; a Catania sono stati arrestati Osaretin Idehen, 44 anni, Ernest Igbineweka, 27 anni, Antonio Mannino, 56 anni, Domenico Mannino, 31 anni, Salvatore Mannino, 30 anni.

Messina sono stati arrestati Benedict John, 29 anni, Oscar Akhuams, 36 anni. A Caltanissetta sono stati arrestati Ede Osagiede, 35 anni, Lamin Njie, 36 anni, Eorhbor Edith 25 anni, Victor Omon Inegbenekhian 49 anni, Joseph Uvwo, 43 anni, Cristian Monday 21 anni, Hope Sylvester hope 30 anni, OdionOmondiagbe, 21 anni, Prince Gyamfi Kosi 45 anni, Insua, Murana, 22 anni.

A Palermo sono stati arrestati Nosa Omoragbon, 38 anni, Ibrahim Alhassan 33 anni, Lucky Rueben lucky, 31 anni. A Schiavone (Cs) sono stati arrestati Joy Payos, 38 anni e Godday Osas 25 anni. Stanley Kelechi Ozuigbo, 38 anni arrestato a Roma, Wisdom Monday, 22 anni arrestato a Firenze e Godstime Abumen, 24 anni
arrestato a Vicenza.

Le indagini

L’inchiesta sull'associazione cultista «Maphiste» della mafia nigeriana, sfociata oggi nel fermo di 28 persone, scaturisce dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che apparteneva ad un’altra associazione «The Supreme Eiye Confraternity (Sec)».

Le indagini, durate poco più di un anno, coordinate dalla procura distrettuale etnea e condotte dalla squadra mobile si sono avvalse delle intercettazioni telefoniche su un centinaio di utenze. Grazie alla collaborazione di interpreti esperti si è ricostruita l’organizzazione mafiosa fortemente gerarchica che consentiva l’ingresso solo dopo un rito di affiliazione.

Gli appartenenti al Cult «Maphiste» della famiglia Lighthouse of Sicily controllavano un importante traffico di stupefacenti. Le riunioni segrete sono proseguite anche nel periodo del lockdown durante l’emergenza Covid. L’organizzazione che si era radicata in Sicilia nel 2016 poteva contare su ramificazioni di altri affiliati in diverse parti d’Europa.

A novembre del 2016 ci fu uno scontro avvenuto proprio Catana tra i massimi esponenti dei"Maphiste" siciliani,  Osagiede detto Babanè e Godwin Evbobuin detto Volte, e i massimi esponenti del «Cult Black Axe», determinato dalla esigenza delle due organizzazioni rivali di affermare il proprio predominio sul territorio. L'articolazione siciliana dei «Maphiste» non risultava tuttavia presente solo a Catania, ma in diverse zone della Regione, precisamente a Caltanissetta, Palermo e Messina.

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