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Bronte, una pensilina per gli utenti dell'ufficio postale

Installare una pensilina a riparo dalle intemperie e dei servizi igienici alle Poste di Bronte, per agevolare pure anziani, disabili e donne incinte. A rilanciare le proposte, su richiesta di numerosi utenti che subiscono il disagio, sono il presidente del Consiglio comunale Aldo Catania e il consigliere Vincenzo Sanfilippo, che con un ordine del giorno presentato al civico consesso puntano «ad un documento condiviso dai consiglieri, da sottoporre alle direzioni locale, provinciale e nazionale di Poste italiane».
Sulle Poste, di questi e altri problemi a Bronte si parla da oltre 20 anni.

Per citare alcune iniziative, nel 1998 e nel 2002, i sindaci di allora, Mario Zappia e Turi Leanza, rispettivamente chiesero la realizzazione d’una succursale e lo spostamento della sede dal centro storico ingolfato dal traffico veicolare, priva di parcheggi e nei pressi dell’ospedale. A maggio 2002, avuto l’ok dai dirigenti di Poste italiane per la seconda filiale, alla fine del suo secondo mandato Zappia annunciò l’esito dicendo: «Studieremo attentamente la topografia della nostra città, per evidenziare il sito migliore dove ubicare il nuovo sportello». Tuttavia, dopo oltre 18 anni gli studi della conformazione urbanistica del centro abitato di Bronte non hanno portato alla consegna del luogo più ottimale.

Nel 2005 l’ufficio postale è stato rinnovato e reso più funzionale, ma della “storica” pensilina neppure l’ombra e dei servizi igienici nemmeno il cartello toilette. Per la realizzazione dei bagni, nella primavera del 2014, i consiglieri Vittorio Triscari e Thomas Cuzzumbo (oggi rieletto) ebbero col direttore pro tempore delle Poste di Bronte «un colloquio proficuo», che non è andato oltre, così come non ha prodotto risultati la raccolta di firme organizzata dall’ex sindaco Zappia, a febbraio 2015.
Dopo le infruttuose battaglie ultraventennali, l’edificio postale (seppur ammodernato e più funzionale per i servizi universale e bancario che vi si erogano) si trova sempre nell’area donata dal comune all’Amministrazione delle Poste e telecomunicazioni, nel 1964.

Il gruppo consiliare Amo Bronte, composto dal capogruppo Vincenzo Sanfilippo e da Aldo Catania, ha riaperto il dibattito cittadino per «l’installazione di una pensilina e dei servizi igienici» all’ufficio postale. Nel frattempo, anche a causa delle misure anti-Covid, pure alle Poste di Bronte la fila si fa all’esterno dei relativi uffici, al freddo e al vento, sotto la pioggia o il sole, quello stesso sole che in alcuni momenti della giornata oscura lo schermo del Postamat, rendendolo inutilizzabile.

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