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Etna, nuova eruzione lavica dal cratere di sud-est

Etna in eruzione (foto Carlo Tancredi Pafumi)

L'attività effusiva dell'Etna non accenna a finire. I vulcanologi dell'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che monitorano costantemente il vulcano più attivo e più alto d'Europa, con l'ausilio delle telecamere di sorveglianza, hanno rilevati nuove attività questa mattina.

A fine mattina l'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha comunicato che l'attività eruttiva al Cratere di Sud-Est è terminata e persiste solo una debole emissione di cenere diluita, che si disperde rapidamente in atmosfera.

Sono stati emessi diversi flussi lavici, maggiormente verso est e nord-est, come negli episodi parossistici del 16 e 18 febbraio 2021, dirigendosi verso la Valle del Bove. Un ulteriore trabocco lavico è avvenuto dalla bocca sul fianco meridionale del cono del Cratere di Sud-Est (conosciuta anche come 'Bocca della Sella'), dove all'acme del parossismo sono state prodotte fontane di lava assieme a quelle prodotte dalle bocche orientali. Questa colata di lava si è espansa verso sud, in direzione dell'area di Torre del Filosofo e verso sud-ovest, seguendo un percorso simile a quello delle colate laviche di dicembre 2020. Il braccio verso sud-ovest ha percorso circa 1.5-2 km.

Le colate laviche non sono più alimentate, ma le parti fluide sono ancora in movimento, ed i fronti lavici continuano ad avanzare lentamente. Durante tutta l'attività di fontana di lava è continuata senza variazioni l'attività esplosiva all'interno degli altri crateri sommitali. Personale Ingv è attualmente in campo per verificare lo stato di alimentazione delle colate.
Il valore dell'ampiezza media del tremore vulcanico ricade nell'intervallo dei valori medi.

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