Costano cari i Buoni postali fruttiferi alle Poste Italiane. La IV Sezione del Tribunale civile di Catania ha, infatti, accolto la richiesta di due fratelli, M.R.P. di 77 anni, e A.P, di 66, che contestavano la liquidazione dei titoli alla scadenza trentennale.
Erano in possesso, infatti, di 7 BPF del valore di 5 milioni di lire ciascuno, emessi nel 1989, per i quali Poste Italiane ha liquidato euro 28.408, 34 per ogni titolo. Cifra molto al di sotto di quanto dovuto, secondo i ricorrenti, difesi dall’avvocato Carla Schillaci Carla Schillaci dello Studio Varisco Fiore di Palermo, che hanno chiesto una ulteriore liquidazione di poco meno di 200.000 euro.
Il giudice Vera Marletta ha rilevato che «l’articolo 7, ultimo comma, del D.M. Tesoro del 23 giugno 1997 stabilisce che per i buoni delle serie ordinarie con le lettere «Q», «R» ed «S» emessi fino al 31 dicembre 1996 gli interessi continueranno, per i primi venti anni di vita del titolo, ad essere capitalizzati annualmente al netto della ritenuta fiscale, ed al lordo della ritenuta per i successivi dieci anni».
Poste Italiane è stata condannata al pagamento del differenziale tra il valore dei Bpf determinato dai tassi di rendimento e quanto già corrisposto.
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