Addio a zia Lucia Castiglione, l’ultracentenaria più longeva di Bronte e decana dell’Etna di 108 anni e mezzo. Stamattina, dopo l’ultimo saluto ricevuto da ospiti e operatori del «Residence per anziani San Vincenzo», dov’era assistita da quando aveva compiuto 100 anni, la celebrazione del funerale alla chiesa Madre con i familiari.
La signora Lucia era nata a Bronte il 23 gennaio 1913, da Gaetano e Anna Castiglione, aveva frequentato fino alla seconda elementare, a 24 anni s’era sposata con Nunzio Luca, rimanendone vedova, senza figli, nel 1991. Persa improvvisamente la sorella maggiore Maria Nunziata, zia Lucia si prese cura di una figlia di lei, la nipote e figlioccia Lucia Bertino, e poi pure dei pronipoti Mario e Gianluca Barbuzza, divenendo per loro «mamma affettuosa» e «nonna speciale».
Zia Lucia aveva vissuto il dramma di due guerre mondiali, tre pandemie (Spagnola, Asiatica e Hong Kong) e, alla sua veneranda età, l’anno scorso ha battuto il Coronavirus. Recitava ancora le preghiere e si dilettava a cantare «Quel mazzolin di fiori», il suo brano preferito.
Il «Residence per anziani San Vincenzo» di Bronte è gestito dalla cooperativa Eracle di Caltagirone, responsabile della struttura è Tiziana Tardo, che ha spiegato: «Come di consueto, ieri mattina alle 5 le abbiamo effettuato alcuni controlli e la signora Lucia ha collaborato con la vivacità di sempre. Poi si è riaddormentata, nella sua abituale posizione, di fianco con la mano sotto la guancia. Alle 8,30, quando siamo andati a prepararla per la colazione, l’abbiamo trovata come se stesse dormendo, invece, abbiamo constatato che ci aveva lasciati, con la stessa serenità con cui trascorreva le sue giornate insieme a noi. Ci mancherà».
Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha commentato: «Fiera testimone di come la vita possa essere vissuta nel rispetto dei valori più veri, la signora Lucia è stata d’esempio per tutti e tutti le volevano bene. Rivolgiamo sentite condoglianze ai suoi nipoti e a tutti i suoi parenti».
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