Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Ti rompo tutta. O tuo padre ti fa calmare o l'ammazzo": angherie sulla ex, arrestato a Catania

Ventottenne, avrebbe aggredito la donna, colpendola a una gamba, le avrebbe ripetutamente chiesto soldi per comprare la droga e l'avrebbe minacciata pesantemente. Non si rassegnava alla fine della relazione, dalla quale sono nati due bambini

Un uomo di 28 anni è stato arrestato a Catania dai carabinieri, su disposizione della Procura accolta dal giudice, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e rapina impropria nei confronti della ex convivente di 26 anni.

A denunciarlo è stata la vittima. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta illecita posta in essere dal marzo del 2021 ad oggi nei confronti della vittima dall’uomo, che già era stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia ed estorsione, reati commessi sempre ai danni dell'ex convivente.

L'indagato, che non si sarebbe rassegnato all’idea della fine della loro relazione sentimentale, dalla quale erano nati due figli ancora minorenni, avrebbe reiterato le condotte vessatorie poste in essere anche sotto l’effetto di droga. L’uomo avrebbe minacciato di morte la donna, l’avrebbe ingiuriata ed aggredita e colpita con un calcio ad una gamba tanto da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari di un nosocomio catanese. Le avrebbe anche chiesto ripetutamente del denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti, l’avrebbe, tra l’altro, pedinata e le avrebbe rubato il telefono cellulare.

La Procura riporta alcune delle frasi pronunciate dal ventottenne all'indirizzo dell'ex convivente. «Ora te lo faccio vedere io, ti ammazzo, con me devi stare calma perché se non ti calmi vado da tuo papà e se tuo papà non ti fa calmare io ammazzo lui», è una di queste frasi. E ancora: «Appena ti prendo ti rompo tutta… tanto a casa devi tornare».

L’elenco delle angherie è lunghissimo: l’uomo avrebbe pronunciato frasi ingiuriose lesive della dignità della donna, l’avrebbe aggredita, afferrandola per il collo, causandole lividi, prendendola per i capelli e dandole un calcio ad una gamba tanto da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari di un nosocomio catanese. L’avrebbe pedinata, causandole ansia e timore per la propria incolumità personale. Dopo averle sottratto il cellulare, l’avrebbe afferrata per il collo e sbattuta violentemente contro una porta.

«Il coraggio dimostrato dalla vittima nel denunciare ancora l’ex compagno - si legge in una nota - ha consentito di raffigurare a carico del maltrattante un esaustivo quadro probatorio, espresso grazie alla perfetta osmosi investigativa tra il magistrato titolare del fascicolo e i carabinieri che, recepito in toto dal giudice, si è tradotto nella misura restrittiva».

Caricamento commenti

Commenta la notizia