È stata uccisa in casa, a San Giovanni La Punta, nel Catanese, Lucrezia Di Prima, 37 anni. Il fratello, Giovanni Francesco, di 22, l’avrebbe colpita con un fendente alla gola e poi avrebbe avvolto il corpo con sacchi di plastica neri portandolo con la sua auto nelle campagne di Nicolosi, dove lo ha fatto trovare dopo avere confessato il delitto ai carabinieri.
È la ricostruzione della dinamica dell’omicidio che emergerebbe dai rilievi dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del Comando provinciale di Catania dopo i sopralluoghi eseguiti nella villetta dove i due fratelli vivevano, in alloggi separati, con i genitori. Non è stata ancora trovata l’arma del delitto.
Venerdì i genitori avevano denunciato la scomparsa della figlia ed erano scattate, serrate, le sue ricerche, alle quali ha partecipato anche il fratello che l'aveva uccisa poco prima. Resta ancora non delineato il movente del drammatico gesto, che sembra sia da inquadrare nell’ambito della sfera personale dei due fratelli e tra le pieghe della psiche.
Giovanni, come lo chiamavano in famiglia e gli amici, era diplomato all’istituto tecnico industriale e aveva fatto un’esperienza in Francia con l’Erasmus. Appassionato di cultura giapponese e palestra, pare che da diversi mesi si fosse chiuso in se stesso. All’opposto, caratterialmente, la sorella, che viene definita solare ed estroversa e partecipe alla vita della comunità del paese del Catanese con presenze costanti nelle attività della Chiesa Madre e della Protezione civile comunale e che stava per organizzare il proprio matrimonio con lo storico fidanzato.
San Giovanni La Punta stamattina è ancora «incredula e sgomenta».
La villetta dove abita la famiglia Di Prima, il padre dei due fratelli è un dipendente del Comune in pensione da pochi mesi, è meta di parenti e amici. Qualcuno ha portato anche un mazzo di fiori bianchi poggiandoli sul cancello d’ingresso. Poche parole da parte di chi entra, tutti concordano «una tragedia inattesa e inspiegabile».
Un «giallo» il movente, i carabinieri e Procura di Catania cercano di venirne a capo. Giovanni Francesco Di Prima, che prima si era rifiutato di rispondere alla domande degli investigatori, alla fine, alla presenza del suo avvocato ha confessato l’omicidio e fatto trovare il corpo della sorella. Da ieri è in stato di fermo per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
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