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Catania, all'Università via allo studio per la diagnosi dei tumori basata su biopsia liquida

Giuseppe Spoto e Roberta D’Agata in laboratorio

Sviluppare una nuova metodologia diagnostica di tumori basata su biopsia liquida. La nuova strategia radicalmente nuova per la rivelazione di sequenze di Dna e di proteine nel sangue di pazienti affetti da tumore – che prende il nome di «affinity-mediated transport amplification» – sarà realizzata dal progetto «Versatile Amplification Method for Single-Molecule Detection in Liquid Biopsy (VerSiLiB)» grazie a Horizon Europe, il Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027.

Per l’Università di Catania si tratta del primo progetto finanziato nell’ambito di Horizon Europe a seguito del primo bando dell’European Innovation Council Pathfinder Open di Horizon Europe, un programma che ha una durata di sette anni – corrispondente al bilancio di lungo termine dell’UE – e una dotazione finanziaria complessiva di 95,5 miliardi che include i 5,4 miliardi destinati al piano per la ripresa Next Generation EU. È il più vasto programma di ricerca e innovazione transnazionale al mondo.
Il partenariato del progetto è costituito dall’Università di Catania, con una unità coordinata dal prof. Giuseppe Spoto del Dipartimento di Scienze Chimiche, e dal Teknologian Tutkimuskesk us Vtt Oy di Oulu (Finlandia), AIT Austrian Institute of Technology Gmbh di Vienna (Austria), Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma, Finnadvance di Oulu (Finlandia) e Procomcure Biotech GmbH di Thalgau (Austria).

«Siamo particolarmente soddisfatti del risultato anche in considerazione dell'elevatissimo livello di competizione del bando – spiega il professor Giuseppe Spoto, ordinario di Chimica analitica dell’ateneo catanese a guida del team etneo composto dalle dottoresse Noemi Bellassai e Roberta D’Agata -. Sono state, infatti, valutate 908 proposte provenienti da tutta Europa di cui solo circa 55 verranno finanziate. Il nostro progetto è stato approvato con un punteggio finale di 4,9 su 5. Un punteggio che risulta da una specifica ed estremamente dettagliata valutazione di tre diversi aspetti della proposta: eccellenza scientifica, impatto, qualità ed efficienza dell'implementazione».

«Questa specifica tipologia di bandi finanzia progetti in qualsiasi campo della scienza o della tecnologia, nelle prime fasi dello sviluppo tecnologico, basati su una ricerca scientifica interdisciplinare ad alto rischio/alto guadagno - aggiunge il docente -. Il finanziamento intende in particolare consentire di realizzare una visione ambiziosa per una tecnologia radicalmente nuova capace di creare nuovi mercati e per affrontare le sfide globali».

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