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Vaccini, a Palermo e Catania gli ospedali restano aperti agli esterni

Policlinico, Villa Sofia e Civico nel capoluogo siciliano, Garibaldi e Cannizzaro nella città etnea continueranno ad assicurare il servizio. E oggi parte la campagna delle terze dosi anche per la fascia dai 40 ai 59 anni

Una speranza, una certezza e un colpo di scena. Inizia così, sul fronte siciliano dei vaccini, la prima giornata di terze dosi aperta alle persone d’età compresa fra i 40 e i 59 anni, che da oggi potranno ricevere il booster anti-Covid con o senza prenotazione a patto di avere trascorso sei mesi dal completamento del ciclo immunizzante: la speranza è di accelerare una campagna che marcia ancora con il freno a mano tirato, soprattutto nelle prime dosi a causa delle resistenze no-vax.

Colpo di scena per gli hub vaccinali dei nosocomi, che, a differenza di quanto inizialmente previsto dall’assessorato regionale alla Salute per razionalizzare le risorse ospedaliere, continueranno a prestare servizio all’utenza esterna, oltre che ai ricoverati e ai sanitari. Per lo meno a Palermo e Catania, dove, fanno sapere i rispettivi commissari per l’emergenza Covid, Renato Costa e Pino Liberti, resteranno fruibili gli ambulatori vaccinali del Policlinico, di Villa Sofia e del Civico nel capoluogo siciliano, del Garibaldi e del Cannizzaro nel capoluogo etneo.

Il motivo? Mario La Rocca, direttore generale dell’assessorato, sottolinea che «non c’è nulla da stupirsi, perché ai commissari e alle direzioni sanitarie abbiamo precisato che i centri potevano continuare a svolgere servizio, purché senza costi aggiuntivi per pagare il personale e senza pregiudicare l’assistenza ai pazienti non-Covid. Prerogative che a Palermo e a Catania saranno evidentemente rispettate».

I dettagli in un articolo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola.

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