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Carcere di Caltagirone, strangola il compagno di cella e confessa

Un nuovo delitto nel penitenziario dopo quello di gennaio

Il carcere di Caltagirone

Un detenuto sessantenne, M.S., ha ricevuto un nuovo ordine di custodia cautelare dalla polizia penitenziaria con l’accusa di avere strangolato il compagno di cella quarantenne nel carcere di Caltagirone, in provincia di Catania. L’uomo ha confessato il delitto, scoperto due giorni fa, ma reso noto adesso dalla Procura di Caltagirone, che ha chiesto al gip la convalida del provvedimento e l'emissione di un’ordinanza cautelare.

Secondo un primo esame del corpo, l’omicidio, causato da «asfissia meccanica violenta da strangolamento», sarebbe «avvenuto almeno 48 ore prima del rinvenimento del corpo». Dunque, M.S. avrebbe tenuto nascosto il cadavere per due giorni. Le indagini sono coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera e dal sostituto Natalia Carrozzo.

Un delitto analogo era accaduto, sempre nel carcere di Caltagirone, il 31 gennaio scorso. Era sembrata una morte dovuta a cause naturali inizialmente quella di Giuseppe Calcagno, ma l'autopsia ha poi permesso di accertare che il detenuto era stato assassinato. Anche in questo caso è stato accusato del delitto il compagno di cella, Giuseppe Taccetta, che lo scorso novembre (nel frattempo era uscito dal penitenziario) è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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