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Green pass falsi al lavoro, denunciato dipendente comunale catanese. Controlli a Palermo

Nel palermitano chiusi quattro locali che non rispettavano le norme anti Covid

Continuano i controlli dei Carabinieri del NAS di Catania nell’ambito dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, sempre più impegnati in una serie di verifiche presso strutture pubbliche e private per il contrasto di eventuali azioni elusive all’obbligo, per i lavoratori dipendenti e gli utenti, di munirsi del c.d. “Green-Pass”.
Questa volta nella lente del mirino sono finiti i dipendenti comunali del cimitero di un Comune dell’hinterland etneo. E’ stato accertato che proprio il custode cimiteriale era sprovvisto di regolare certificazione verde Covid-19 ed in sostituzione esibiva una serie di referti analitici per tampone nasale rilasciati da laboratori clinici privati.
Ai militari del NAS, però, non è sfuggito un particolare molto importante: la data di rilascio dei documenti sanitari era artatamente falsificata ed aggiornata al fine di renderli potenzialmente utilizzabili per ottenere il rilascio del green-pass, ovvero per dimostrare il possesso dei requisiti sanitari per poter accedere al luogo di lavoro.
I falsi referti analitici sono stati sequestrati e rimessi all’Autorità Giudiziaria, a cui è stato denunciato il dipendente comunale.

I Carabinieri del Nas impegnati nei controlli sul cosiddetto 'super green pass' nell’ultimo fine settimana hanno ispezionato in tutta Italia 261 tra discoteche, pub e sale da ballo, controllando circa 9 mila persone e contestando 69 violazioni all’obbligo del possesso del certificato: 50 a clienti sprovvisti del pass e 19 a datori di lavoro e titolari delle attività, ritenuti responsabili di omessa verifica. Sono state contestate ulteriori 46 violazioni per l’inosservanza delle altre misure di contenimento del rischio da Covid-19 (uso delle mascherine da parte degli utenti e dipendenti, omesse informazioni sulle norme di comportamento, omessa verifica della temperatura corporea all’ingresso, assenza di dispenser igienizzanti), per un totale complessivo di quasi 50 mila euro di sanzioni amministrative.
Le verifiche hanno portato anche alla chiusura di 8 locali a causa di gravi inosservanze alla normativa anti-Covid nonchè per la presenza di clienti oltre il limite massimo di capienza consentito (due nella provincia di Torino, una nella provincia di Viterbo, quattro nella provincia di Palermo e una nella provincia di Reggio Calabria, quest’ultima risultata completamente abusiva, in quanto avviata in assenza di autorizzazione).
In provincia di Terni una persona è stata denunciata per aver esibito fraudolentemente un green pass risultato intestato ad altra persona, nella provincia di Latina un’altra persona è stata denunciata in quanto, sebbene positiva al Covid-19, ha violato l’isolamento fiduciario per recarsi in una discoteca del capoluogo pontino.

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