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Ultrà del Catania e vicino all'estrema destra: ecco chi era il presunto assassino di Jenny

Il casolare in cui è stato trovato il corpo di Seby Spampinato

"Rispetto per le donne. L'otto marzo tutti i giorni. Basta abusi". Così l'8 marzo 2020 Seby Spampinato scriveva sul suo profilo Facebook. Spampinato era accusato di avere ucciso Jenny Cantarero, la 27enne ammazzata a colpi di pistola nella tarda serata del 10 dicembre scorso in una strada della periferia tra Misterbianco e Catania. Il trentenne è stato trovato morto in un casolare abbandonato del villaggio Campo di mare, a Vaccarizzo, zona marinara alla periferia del capoluogo etneo.

 

Quella frase scritta un anno e mezzo fa sui social stride con l'accusa di femminicidio che pendeva sull'uomo prima che le forze dell'ordine trovassero il suo cadavere.

Spampinato era un tifoso sfegatato del Catania. Di più: un ultrà. Molti foto e post inneggiano alla squadra. E aveva quantomeno delle simpatie per l'estrema destra. In un post scrive una data: "23 marzo 1919" e fra i commenti: "Dove tutto ebbe inizio". Il riferimento è alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento, in piazza San Sepolcro a Milano. È il nome del movimento politico fondato da Benito Mussolini, erede diretto del Fascio d'azione rivoluzionaria del 1915 e che due anni dopo si trasformò in Partito Nazionale Fascista.

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