Il Consiglio regionale dell’Assostampa siciliana ha ricordato ieri sera Pippo Fava ucciso in un agguato, 38 anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, nei pressi del Teatro Stabile di Catania.
Fava, 59 anni, direttore de «I siciliani», assassinato da Cosa nostra, era impegnato da anni a denunciare le collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi nella città in cui tutti negavano che la mafia fosse presente e in piena attività, dice il sindacato.
«Ci sono voluti dieci anni anni per accertare che fu la mafia a uccidere il giornalista che era rimasto cronista attento - scrive la segreteria regionale di Assostampa Sicilia - . A lungo si cercò di far credere che si trattasse di un delitto passionale, come è accaduto anche per coprire altri omicidi di matrice mafiosa. Alla fine i processi hanno accertato che fu il capomafia Nitto Santapaola insieme ad Aldo Ercolano a ordinare di mettere a tacere Pippo Fava. Lo ha confermato definitivamente la Cassazione nel 2003».
La storia di Pippo Fava e la ricostruzione del lungo iter processuale per accertare le responsabilità della sua morte si possono leggere sul sito di Ossigeno «Cercavano la verità» (giornalistiuccisi.it), dedicato ai trenta giornalisti uccisi da mafie e terrorismo.
Ieri pomeriggio, con 24 voti a favore, Tiziana Tavella, 46 anni, era stata eletta presidente del Consiglio regionale di Assostampa Sicilia. Tavella prende il posto di Alberto Cicero, che si era dimesso a fine novembre. Tiziana Tavella è la seconda presidente del consiglio donna dopo la compianta Marina Pino.
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