Ha rischiato di non poter discutere la tesi su Dante alla Normale di Pisa perché nel mezzo c’è un volo aereo Catania-Pisa che, per un «equivoco», come è stato definito, le era stato inizialmente precluso perché a bordo non avrebbe potuto tenere acceso il ventilatore polmonare che è indispensabile alla sua vita. È la storia di una dottoranda siciliana, Paola Tricomi, raccontata da lei stessa su Facebook. La giovane, in seguito a una crisi respiratoria nel 2017 è costretta a muoversi con due ventilatori polmonari e una macchina per la tosse. Attrezzature che in passato non le hanno creato problematiche, tranne una lunga burocrazia, nel prendere aerei. Come ha sempre fatto la dottoranda ha acquistato un biglietto aereo, in questo caso un volo Ryanair da Catania verso la città toscana, salvo poi sentirsi dire che su quel volo lei non poteva salire.
«Ho acquistato dei biglietti Ryanair per andare a Pisa e discutere la mia tesi di dottorato, ma non mi è stato autorizzato il trasporto del ventilatore polmonare a bordo, nonostante io abbia detto che senza non potrò respirare» ha scritto su Facebook spiegando che la compagnia aerea irlandese avrebbe detto che lei sarebbe potuta salire a bordo del volo, ma con i macchinari spenti. «Ho contattato Ryanair attraverso una chat sul loro sito, una chat soltanto in lingua inglese dove non sempre è facile capire tutte le istruzioni tecniche». Oggi la svolta, che puntualmente Tricomi ha raccontato su Fb. «Finalmente Ryanair si è degnata di telefonare con un operatore italiano il quale ha detto che potrò volare senza problemi - racconta la dottoranda -, e che c’è stato un equivoco perché il ventilatore polmonare può volare senza alcuna difficoltà». «Sento di dover ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa battaglia - aveva scritto Tricomi in un altro post poco prima -. Purtroppo è triste che bisogna ancora combattere per un semplice diritto come quello di respirare. Grazie». Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Luigi Ambrosio parlando di «profondo sconcerto», prima che la studentessa ottenesse il via libera a prendere il volo con i suoi ausili per la respirazione. Tricomi, sottolinea il direttore, è «un’allieva brillante» e le «prove che Paola è costretta quotidianamente a vivere a causa delle proprie condizioni di salute, che affronta da anni con grande coraggio e forza di volontà», «non le hanno impedito di compiere una eccellente carriera universitaria».
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