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Il delitto di Mascalucia, assalto social alla Martina Patti sbagliata: «Marcisci in carcere»

Fiori e giocattoli lasciati sul luogo del ritrovamento del corpo di Elena Del Pozzo

La condanna e il risentimento popolare per quanto ha confessato Martina Patti, la 23enne di Macalucia che ha confessato di avere ucciso la propria bambina di nemmeno 5 anni, Elena Del Pozzo, hanno trovato spazio sul web con insulti e minacce sui social rivolti, però, alla persona sbagliata: una ragazza di Catania che ha il suo stesso nome e cognome, lavora in un panificio e non ha nulla a che vedere - non è neanche parente - con la mamma di Mascalucia.

L’omonima ha affidato a un post sui social la sua difesa: «Non sono io la mamma della bambina trovata morta», ha scritto, e si è anche rivolta alla polizia postale per denunciare l’accaduto. Sui suoi profili Facebook ed Instagram sono infatti comparsi insulti e minacce da chi ha cercato «nome e cognome» e si è fermato al primo profilo trovato: una donna di nome Martina Patti e con una bambina in braccio. Tra i messaggi ricevuti: «Marcisci in carcere e rifletti su cosa hai fatto», «Sei una m...di donna. Hai ucciso tua figlia, il sangue del tuo sangue», «Ti sei rovinata l’esistenza. Tua figlia ti maledirà, come i tuoi genitori e i tuoi suoceri». Offesa anche la mamma della ragazza, che compare in una foto.

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