Avrebbe somministrato dosi massicce di due farmaci - diazepam e midazolam - non prescritti, e anzi controindicati per le patologie di cui soffrivano, a due pazienti, che sarebbero morte poche ore dopo la fine del turno di notte dell’infermiere di 50 anni, Vincenzo Villani Conti, arrestato ieri a Catania con l’accusa di duplice omicidio. Le due vittime erano ricoverate nel reparto di medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza di un ospedale della città etnea. La svolta nelle indagini sarebbe arrivata dopo gli accertamenti tecnici, medico-legali e tossicologici sui cadaveri delle due donne riesumati su disposizione della Procura proprio per venire a capo delle cause del decesso.
I farmaci somministrati senza prescrizione
Per gli inquirenti i farmaci sarebbero stati somministrati dall’infermiere «con modalità estranee ad esigenze terapeutiche» e nelle cartelle cliniche, secondo quanto appurato dagli investigatori della squadra mobile, non risultava indicata la prescrizione dei farmaci, «proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte» dalle vittime. Inoltre, la somministrazione eccessiva dei medicinali sarebbe provata dal fatto che «pur a distanza di diversi mesi dalla morte», nei cadaveri sarebbero presenti «tracce significative» dei principi farmacologici.
«Nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al midazolam e al diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio», sostengono gli inquirenti. E «considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire una controindicazione specifica alla somministrazione».
Non è chiaro il movente del duplice delitto
Il quadro indiziario raccolto, dopo lunghe e complesse indagini, è stato condiviso dalla Procura che ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare carceraria nei confronti dell’infermiere, emessa lo scorso 5 luglio. L’uomo è rinchiuso nella casa circondariale di Catania. Non è ancora chiaro il movente del presunto duplice omicidio.
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