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Catania, si barrica da solo in casa e spara in strada. Poi si arrende alla polizia

Si è arreso alla polizia Concetto Trippa, 33 anni, che si era barricato in casa e aveva esploso dei colpi di pistola a Catania. L’uomo si è consegnato dopo avere parlato con dei negoziatori. Secondo quanto si è appreso temeva di essere stato avvelenato ed era in forte stato di disagio psicofisico.

Secondo una prima ricostruzione, fornita da familiari dell’uomo, a fare intervenire gli agenti e personale del 118 sarebbe stata sua madre allarmata dopo avere ricevuto una sua chiamata in cui le diceva che era solo a casa e che stava molto male. Poi avrebbe cominciato a sparare dal dodicesimo piano di viale San Teodoro. Sul posto, nel popoloso rione Librino, sono intervenute le forze dell’ordine e la strada è stata bloccata al traffico. Successivamente la moglie, ma anche la madre e altri familiari - riparati in una zona sicura del palazzo - sono riusciti a parlare con l'uomo nel tentativo di farlo desistere. Alla fine l'uomo si è arreso e consegnato alla polizia.

Vent'anni fa un'altra sparatoria sempre in viale San Teodoro

Era, come oggi, sabato e sparava da casa in strada con una pistola nel popoloso rione di Librino a Catania. Sono le similitudini, al momento, che collegano la sparatoria in corso in viale San Teodoro e quella della notte tra il 26 e il 27 ottobre del 2002 sempre nel capoluogo etneo. Poco più di 20 anni fa il protagonista fu un ex caporal maggiore dei paracadutisti, Nico Buonpane, all’epoca 26enne, che, dopo avere litigato con il padre, si barricò in casa, da solo, sparando dalla finestra centinaia di colpi di pistola contro i passanti. Poi fuggì a bordo di una vettura della polizia con la quale si schiantò contro un ponteggio edile nella centralissima piazza San Placido, dopo un inseguimento con sparatoria degno di una scena da film. A fermare la sua corsa fu uno scontro frontale, involontario, con una Fiat Punto rossa: la volante si schiantò contro un’impalcatura edile. L’ex parà aprì lo sportello ed estrasse la pistola: i carabinieri spararono e lo centrarono sei volte. Fu necessario operarlo nell’ospedale Garibaldi per salvargli la vita.

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