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L'aeroporto di Catania chiuso, turisti disperati: «Alberghi a 100 euro, dormiamo qui»

Dopo la chiusura per l'incendio, altre giornate da incubo per i passeggeri

«Avevamo il volo per Milano alle 9 ma poi è stato riprogrammato alle 13 e poi è stato cancellato. Per partire se ne parla domani mattina, ma qui minimo sono 100 euro a notte per dormire». L'eruzione dell'Etna ha bloccato l'aeroporto di Fontanarossa che stamattina ha comunicato la chiusura fino a domani alle 6. Una situazione che ha provocato le reazioni dei viaggiatori in partenza e in arrivo per e da Catania. «Non sappiamo stanotte dove andare - prosegue la donna ragusana che doveva partire stamattina per Milano - forse dormiremo qui in aeroporto». Con lei il marito e il figlio di tre anni.

Arrivi e le partenze sono inibiti. Dopo l'incendio di metà luglio che ha costretto l'aeroporto di Catania ad una chiusura parziale dello scalo non c'è pace per lo scalo aereo di Fontanarossa e per le migliaia di viaggiatori, chiuso nuovamente per almeno 24 ore con la cancellazione dei voli in partenza e il dirottamento di quelli in arrivo (se non cancellati nelle città di partenza) a Comiso e a Trapani.

Tra i viaggiatori c'è anche chi ha avuto problemi all'andata, a luglio, all'arrivo in Sicilia a causa degli incendi, e li sta avendo anche al ritorno a causa dell'eruzione vulcanica e alla nuova chiusura. «Per noi è un grande disagio - dice Michele, 41 anni, di Como - in viaggio con la moglie e due bimbi di 5 e 7 anni. Avevamo il volo di ritorno alle 13.55 ma l’hanno annullato ma ci hanno detto che ci faranno partire il 16 da Palermo. Domani non ci sono voli. E dire che all’andata ci siamo beccati anche i disagi a causa dell’incendio. Siamo atterrati a Comiso».

In migliaia, accampati nelle sale d'aspetto dell'aeroporto catanese, attendono notizie. Tra loro anche anziani e bambini, molti dei quali stranieri. Qualcuno è tornato in città per trovare una sistemazione in albergo, altri hanno noleggiato un'auto rinunciando all'idea di partire in aereo. «Il prezzo dei biglietti - dice Martina - ce li hanno rimborsati. Ora abbiamo affittato un’automobile. Torneremo a casa in auto».

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