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Colpo al patrimonio del clan Scalisi di Adrano, sequestro di beni per 98 milioni

Inchiesta della Dda di Catania su due imprenditori ritenuti vicini alla cosca. Sigilli in Sicilia, Lazio, Lombardia e Veneto

Militari della guardia di finanza stanno sequestrando in diverse province di Sicilia, Lazio, Lombardia e Veneto beni per 98 milioni nei confronti di due imprenditori ritenuti contigui al clan mafioso Scalisi di Adrano, articolazione locale della famiglia Laudani di Catania. Si tratta di Antonio Siverino (detto 'u miliardario) e del figlio Francesco

Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale etneo su richiesta dello locale Dda, è in corso di esecuzione da parte di 50 finanzieri di Catania e dello Scico di Roma, con l’ausilio dei comandi provinciali di Mantova, Milano, Monza, Roma e Verona.

Gli affari illeciti

Per la guardia di finanza  sarebbero stati i promotori di un gruppo specializzata nell’illecita introduzione in Italia di ingenti quantitativi di prodotti energetici e carburanti provenienti da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia. Beni formalmente indirizzati a due depositi di Verona e Catania, ma di fatto destinati ad altri siti di stoccaggio gestiti dagli indagati nel Catanese. La competitività dei prezzi praticati, secondo gli inquirenti, sarebbe stata assicurata grazie alla sistematica evasione, per decine di milioni di euro, delle imposte dovute sui prodotti energetici, in particolare l’Iva, ricorrendo all’omissione ovvero alla presentazione di dichiarazioni fiscali truccate.

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