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Catania, colpo alla pirateria online: bloccate 50 mila utenze illegali

Secondo gli investigatori l’organizzazione avrebbe avuto illeciti guadagni per circa 6 milioni di euro al mese

Sono stati 13 i pannelli di controllo dei flussi illegali sequestrati dalla polizia postale nell’ambito dell’inchiesta sulla pirateria televisiva coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. A essere stati bloccati sono stati oltre 50 mila utenti, da Catania ad Alessandria, che avevano un accesso illegale alle piattaforme private a pagamento.

Secondo gli investigatori l’organizzazione avrebbe avuto illeciti guadagni per circa 6 milioni di euro al mese. Il decreto per le perquisizioni eseguite da diversi Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale è stato emesso dal procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, e dal sostituto procuratore Francesco Camerano.

La Fapav

Fapav, la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali, plaude all’importante operazione contro la pirateria audiovisiva messa in atto dalla polizia di Stato su disposizione della procura distrettuale della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Catania - che ha portato a perquisizioni in diverse città italiane con 21 persone indagate per reati di vario titolo quali associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, frode informatica. Contestualmente le forze dell’ordine hanno inibito immediatamente il flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming.

«Si tratta di un’operazione molto importante quella annunciata questa mattina dagli agenti di polizia di Catania - sottolinea in una nota Federico Bagnoli Rossi, presidente Fapav - un duro colpo verso quelle mentalità criminali che gestiscono le Iptv illegali e le piattaforme di live streaming illecite, i cui introiti finanziano atti criminosi di vario titolo. Il nostro plauso va al centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania e al servizio polizia postale di Roma, oltre che a tutte le forze dell’ordine, per l’incessante impegno profuso per contrastare un fenomeno che non solo danneggia le industrie culturali e la creatività italiana ma mette in serio pericolo la sicurezza e la privacy degli utenti. Nel 2022 si sono avuti circa 345 milioni di atti illeciti, ben 30 milioni in più sull’anno precedente, e l’incidenza dell’utilizzo delle Iptv è arrivata al 23%. Ma ancora non esisteva un impianto normativo di grande impatto come quello varato nel nostro Paese negli ultimi mesi, una legge che va a colpire le nuove forme di illecito, come le Iptv, e anche altre attività illegali e dannose per il cinema come ad esempio il camcording. Questa operazione rappresenta, dunque - conclude il presidente Fapav - un ulteriore tassello a conferma che il nostro non è un paese per pirati».

Sky Italia

L’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio, ha espresso «pieno sostegno alle forze dell’ordine nella loro attività di contrasto, che negli anni è diventata sempre più preziosa per garantire la legalità, a tutela di tutti coloro che fruiscono legittimamente dei loro contenuti preferiti».

«Contrastare questo fenomeno criminale - ha aggiunto - è un impegno che ci coinvolge tutti e ora, grazie alla nuova legge antipirateria, possiamo farlo con ancora più efficacia».

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