Sulla carta era un vigneto, in realtà c’era una discarica abusiva con carcasse di auto. La scoperta l’hanno fatta i carabinieri ad Aci Sant’Antonio in un terreno di 800 metri quadrati vicino al cimitero comunale.
L’ex vigneto era, infatti, disseminato di veicoli, in parte o totalmente cannibalizzati, nonché pezzi di ricambio, centraline, autoradio, parti meccaniche e targhe, accatastate le une sulle altre, in vere e proprie piramidi. Avviati gli accertamenti è emerso che l’intera attività di autodemolizione era completamente abusiva. Ad aggravare poi ulteriormente la situazione, non solo la presenza sul terreno di molti rifiuti in plastica ed in ferro, ovvero gli scarti dallo smontaggio delle autovetture, ma anche la scoperta che nel terreno venivano sversate, senza alcuna autorizzazione, acque reflue di rifiuti industriali, senza essere prima sottoposte al previsto trattamento depurativo.
Abusivi sono infine risultati anche i manufatti edili rinvenuti sull’area, ossia un capannone, in cui era stata allestita un’officina, una villetta ed una tettoia, tutti costruiti senza alcuna concessione edilizia. L’intera area è stata pertanto sottoposta a sequestro, mentre i due proprietari – marito e moglie – sono stati denunciati per reati in materia ambientale e nel settore edilizio.
I controlli nei cantieri
In una seconda fase del servizio, l’attenzione dei carabinieri si è rivolta anche a due cantieri di edilizia residenziale nelle aree rurali del Comune. Nel primo è stata rilevata la violazione di diverse norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro, quali l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, l’assenza di formazione in materia di salute e sicurezza, nonché una inadeguata viabilità e la mancanza di servizi igienico sanitari all’interno del cantiere. Un operaio, inoltre, era irregolare.
Nel secondo cantiere, invece, dove è in corso la costruzione di circa 30 villette, oltre all’inosservanza delle norme sulla sicurezza dei lavoratori, sono stati trovati anche 6 operai irregolari, di cui uno totalmente in nero.
Per tali motivi, i tre titolari delle ditte di costruzione controllate sono stati denunciati, mentre per uno di loro è scattata anche la sospensione dell’attività imprenditoriale e una sanzione di 2.500 euro, proprio perché un lavoratore non risultava mai essere stato assunto, in violazione di tutte le prescrizioni normative di settore. Nel complesso ammontano a circa 20.000 euro le sanzioni economiche che sono state elevate nell’ambito delle attività ispettive messe in atto.
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