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Tempi di attesa lunghissimi per prenotare le visite all'Asp di Catania, parte l'esposto

Codacons e Associazione Articolo 32/97 ipotizzano il reato di interruzione di pubblico servizio

Un esposto-denuncia alla Procura di Catania per il reato di interruzione di pubblico servizio è stato presentato dal Codacons e dall’Associazione Articolo 32/97 (Associazione italiana per i diritti del malato e del cittadino) in seguito alle «enormi difficoltà segnalate da cittadini esasperati nel prenotare una visita ambulatoriale o un esame diagnostico tramite il Centro Unico Prenotazioni dell’Asp di Catania». Lo rende noto il Codacons.

«Registriamo numerose testimonianze di cittadini - afferma l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale Codacons - che denunciano i tempi di attesa clamorosamente lunghi per le visite ambulatoriali e le mancate risposte del centralino del Cup. È arrivato il momento di dire basta! Chiamando diverse volte in giorni diversi la risposta automatica infatti, è sempre la stessa: “Le nostre 90 linee sono occupate. Riprova più tardi” oppure “Resti in attesa”». Per Codacons e Associazione Articolo 32/97 «appare necessario e doveroso approfondire la vicenda nell’ottica di tutela della dignità e salute umana del singolo soggetto leso ma anche nell’ottica di trasparenza nei confronti della collettività». «Occorre capire le cause dei disservizi che si registrano per il Centro Unico di Prenotazione dell’Asp di Catania - concludono le sue associazioni - e se vi siano responsabilità che possano configurare ipotesi penalmente rilevanti. Fare attendere mesi, se non anni, per una prestazione sanitaria è negare il diritto di cura, poiché l’unica alternativa per molti è rinunciare a curarsi».

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