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Catania, sgominata una piazza di spaccio legata al clan mafiosi: ecco i nomi dei 23 arrestati

Collegamenti con la cosca Arena, misure cautelari per altre 8 persone

Sono 31 le persone destinatarie del provvedimento restrittivo emesso dal gip di Catania su richiesta della locale Dda nell’ambito dell’operazione antidroga «Terzo capitolo» su indagini della squadra mobile della questura etnea ed eseguito dalla polizia. Nei confronti di 23 indagati è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per sette un doppio obbligo, di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, e per una persona la presentazione alla pg.

L’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e da videoregistrazioni, secondo la procura distrettuale di Catania, ha «consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio» di droga che «da anni gestirebbe una grossa piazza di spaccio nel quartiere popolare di Librino, storicamente presidiato anche da esponenti del clan mafioso Arena». Del sodalizio mafioso indagato, farebbero parte Massimiliano Arena, di 41 anni, Marco Turchetti, 30, Rosario Turchetti, di 57, Angelo Patanè, di 32, Carmelo Alessio Guerra, di 32.

I responsabili della «piazza di spaccio», secondo la tesi dell’accusa, sarebbero i due «Turchetti, che avrebbero agito come “uomini di fiducia” dell’Arena, attualmente detenuto». Nella loro zona, che attualmente è considerata «una delle principali enclave di spaccio» di Catania, venivano «smerciati giornalmente ingenti quantitativi di cocaina, crack, marijuana e skunk tramite un articolato sistema di pusher, vedette, custodi della sostanza stupefacente e responsabili della piazza». Dalle indagini della squadra mobile è emerso che la sostanza stupefacente «sarebbe stata confezionata all’interno dell’abitazione di Elisabetta Toscano, di 69 anni, per poi essere ceduta, per lo più, all’interno dell’androne di un palazzo ubicato nel rione Librino». La cassa dell’associazione, invece, contesta la Dda, «sarebbe stata tenuta da Liliana Carbonaro, di 55 anni madre di Marco Turchetti».

Il principale canale di approvvigionamento di cocaina e marijuana del gruppo sarebbe stata una delle articolazioni del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione del traffico e spaccio di droghe, che sarebbe attualmente capeggiata da Domenico Querulo, di 44 anni. Durante le indagini dell’operazione «Terzo capitolo», sono stati complessivamente sequestrati 470 grammi di cocaina, 130 grammi di crack e 3 chilogrammi di marijuana.

I nomi

I destinatari del provvedimento cautelare in carcere sono: Massimiliano Arena, di 41 anni, Liliana Carbonaro, di 55, Filippo Crisafulli, di 62, Giuseppe D’Arrigo, di 27, Antonino Andrea Doni, di 29, Vincenzo Massimiliano Guardo, di 47, Carmelo Alessio Guerra, di 32, Claudio Guerra, di 58, Concetto Damiano Guerra, di 36, Emanuele Isola, di 34, Emanuele Lazzara, di 30, Vito Licandro, di 42, Massimiliano Maccarrone, di 44, Francesco Maugeri, di 35, Gaetano Monforte, di 41, Angelo Patanè, di 32, Domenico Querulo, di 44, Salvatore Rizzo, di 32, Gaetano Sciuto, di 23, Elisabetta Toscano, di 69, Marco Turchetti, di 30, Rosario Turchetti, di 57, e Giuseppe Agatino Zuccaro, di 32.

I destinatari del doppio obbligo, di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria sono. D. C, di 21 anni, M. C., di 22, G. D., di 22, B. L., di 21, M. P., di 29, A. O. S., di 21, e M. T., di 22. Un trentunesimo indagato, C. C. P., di 30 anni, è statoi sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gli agenti impegnati

Per l’esecuzione della misura cautelare, la squadra mobile di Catania si è avvalsa della collaborazione dell’omologo organo investigativo di Messina ed è stata inoltre coadiuvata dal Servizio centrale operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione centrale anticrimine della polizia che ha inviato nel capoluogo etneo numerosi equipaggi del Reparto prevenzione crimine. Coinvolto anche altro personale della locale questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate come polizia scientifica, reparto mobile, e anche di un elicottero del reparto volo. Agli indagati già detenuti per altra causa il provvedimento restrittivo è stato notificato con l’ausilio di personale della polizia penitenziaria dei vari istituti che li ospitano. Nel complesso per l’operazione «Terzo capitolo» sono stati impiegati circa 200 operatori della polizia.

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