«Questione cenere. A seguito di varie riunioni, le ditte incaricate della raccolta hanno stabilito un piano di intervento. La quantità caduta, stimata in 17 mila tonnellate, rapportata a quella raccolta, hanno indotto gli affidatari del servizio di pulizia a stimare in dieci settimane i tempi di smaltimento». Lo afferma il sindaco di Catania, Enrico Trantino, in un post su Facebook, sulla cenere lavica caduta sulla città durante l’evento parossistico dell’Etna dl 4 luglio scorso.
«La situazione - osserva il primo cittadino - sta diventando snervante, in particolare per me, perché non è pensabile che un evento ciclico non preveda un metodo più efficiente per affrontare il problema. Il tutto unito a una strategia sulla raccolta rifiuti, che abbiamo chiesto di rivedere e che è stata rimodulata, ma che nel frattempo ha creato enormi cumuli di spazzatura, e non solo per colpa di chi non rispetta il ciclo di conferimento. La questione nasce da un contratto che ha considerato la raccolta della cenere, senza stabilire specifiche modalità e tempi per l’adempimento, così facendoci dipendere dalle scelte aziendali. Nel frattempo, capisco la vostra insofferenza e frustrazione - aggiunge il sindaco rivolgendosi ai cittadini - perché è almeno pari alla mia. Con la sola differenza che sulla questione cenere voi non c’entrate nulla. Io probabilmente neanche; ma chi amministra ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità. E ho l’obbligo morale e politico di individuare altre soluzioni. Che spero di trovare a brevissimo».
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