Riaperto l'aeroporto di Catania. Lo comunica la Sac, società di gestione, aggiungendo che l’Unità di crisi ha disposto la riapertura totale e completa dello scalo a partire dalle 20 di oggi, 23 luglio. «In stretta collaborazione con le compagnie aeree e tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di scalo - conclude - Sac confida nel ripristino di tutti i servizi e dei regolari collegamenti aerei nel più breve tempo possibile».
La notizia arriva dopo una giornata di difficoltà estrema. L’Etna ha messo sotto stress il sistema trasporti e il settore turistico nell’Isola, mentre piove cenere sul capoluogo e diversi centri abitati della provincia. Effetti generati dal quarto parossismo in 19 giorni, dal 4 luglio scorso, del vulcano attivo più alto d’Europa dopo che al cratere Voragine, nella notte fra ieri e oggi, una sempre più intensa attività stromboliana, alle 4.08, si è evoluta in una spettacolare fontana di lava, con l’emissione di una nube vulcanica alta otto chilometri, con delle colate che sono fuoriuscite dall’orlo occidentale della Bocca Nuova, e forti boati che si sono sentiti anche a Catania. La fase parossistica si è esaurita poco dopo le 10.15 e, contemporaneamente, l’Ingv ha abbassato il livello di allerta per il volo, il Vona, declassandolo da rosso ad arancione.
La nuova attività dell’Etna si concentra al cratere Voragine, silente da oltre tre anni, la precedente fase eruttiva con emissione di cenere risaliva del 3 aprile del 2021. Con il materiale lavico accumulato con le ultime eruzione, secondo stime delle scorse settimane dell’Ingv di Catania, ha raggiunto quota 3.369 metri d’altezza superando il cratere di Sud-Est, che deteneva il record dal 10 agosto del 2021 e che ultime stime davano alto 3.347 metri. Quello precedente, che resisteva dagli anni Settanta del secolo scorso, era del cratere di Nord-Est.
La nube vulcanica, sospinta dal vento, si è poi trasformata in cenere che è piovuta su Catania e provincia, con persone scese in strada con gli ombrelli o cappellini per proteggersi. Ma non si è potuto proteggere l’aeroporto di Catania che, dopo la chiusura di due spazi aerei, ha disposto la sospensione dei voli in partenza e in arrivo. Uno stop che ha creato un caos nei voli con cancellazione e dirottamenti, soprattutto su Palermo e Trapani, mettendo sotto stress lo scalo e creando forti disagi a chi aveva già prenotato per oggi.
Nello scalo Vincenzo Bellini affollati gli spazi per l'attesa e lunghe code ai banconi dei check-in alla ricerca di assistenza e di riprotezione. La Sac, appena la fase parossistica si è conclusa, ha attivato «le operazioni di bonifica per l’agibilità delle infrastrutture di volo» e degli «aerei contaminati». Lo scalo è tornato operativo alle 18, ma solo per i voli in partenza. Dalle 20 spazio è tornata l’operatività al completo. I disagi per i passeggeri sono stati notevoli anche se legati a cause naturali. ItaliaRimborso ricorda che, «nonostante il vettore aereo non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetta la compensazione pecuniaria ai passeggeri», è però previsto quelle «delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assisterlo».
Nella foto cenere per le strade di Catania
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