La quarta sezione penale del Tribunale di Catania ha assolto, con la formula «perché il fatto non sussiste» il deputato regionale della Lega, Luca Sammartino, e Girolamo Brancato dall’accusa di corruzione elettorale. Sammartino, all’epoca dei fatti deputato di Italia viva all’Assemblea regionale Siciliana, era tra i 38 indagati dell’inchiesta Report della Dda di Catania, su indagini della guardia di finanza. Nel capo di imputazione si contestava a Sammartino «promesse di utilità» a Girolamo Lucio Brancato, ritenuto vicino al clan Laudani, «in cambio di voti».
Secondo l'accusa le «utilità"» erano «un posto di lavoro a un nipote di Brancato» e «lo spostamento di una cabina telefonica nei pressi della pizzeria di sua moglie a Massa Nunziata-Mascalucia, nel Catanese. La Procura aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione per ciascun imputato.
La sentenza, per il legale di Sammartino, l’avvocato Carmelo Peluso è «il risultato auspicato e coretto» del processo. «Soddisfatto» della pronuncia del Tribunale si dice anche il difensore di Brancato, il penalista Giuseppe Ragazzo.
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