Sono comparsi davanti al gup di Catania per l’udienza preliminare le due persone accusate dell’omicidio stradale di Chiara Adorno, la studentessa universitaria di 18 anni, di Solarino (Siracusa), travolta e uccisa da due mezzi mentre attraversava la circonvallazione del capoluogo etneo.
Carmelo Ingarao, difeso dagli avvocati Pierluigi Papalia, e Salvatore Di Mauro, assistito, dal penalista Domenico Maravigna, hanno richiesto al gup Stefano Montoneri di essere giudicati con il rito abbreviato condizionato a una nuova perizia tecnica. Ma il giudice ha rigettato la richiesta per cui i legali dei due imputati hanno deciso per il momento di andare avanti con il rito ordinario. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata lo scorso 16 novembre dal sostituto procuratore Fabio Platania e vistato dal procuratore aggiunto Fabio Scavone.
I genitori e la sorella della vittima, assistiti dal professore Giovanni Grasso e dagli avvocati Sandro Del Popolo e Francesca Ronsisvalle, si sono costituiti parte civile nel procedimento. Il gup ha rinviato l’udienza al 4 marzo per decidere sul rinvio a giudizio dei due imputati.
Dal capo di imputazione contestato loro, emerge che il 7 novembre del 2023, Ingarao alla guida di un Honda Sh, stava viaggiando sul viale Andrea Doria in direzione Misterbianco a una velocità di circa 70km/h quando avrebbe colpito Chiara Adorno e il suo fidanzato mentre stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali in prossimità dell’area di servizio Eni.
Mentre Chiara è rotolata sull’asfalto dopo l’urto, il ragazzo è solo caduto a terra. Salvatore Di Mauro, che viaggiava su una Smart a circa 80km/h, avrebbe invece colpito in pieno la diciottenne travolgendola e trascinandola per diversi metri.
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