Acireale, fegato espiantato dal più anziano donatore in Italia non a cuore battente
Nell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale è stato eseguito il primo prelievo d’organi del 2025 del nosocomio da un ottantenne, il più anziano donatore non a cuore battente finora in Italia ed il cui decesso è stato diagnosticato con criteri cardiologici. Il consenso dei familiari ha avviato le procedure di donazione. È stato ritenuto idoneo al trapianto il fegato. Il prelievo è stato effettuato da un’equipe specializzata dell’Uoc di Chirurgia addominale dell’Ismett di Palermo, in stretta collaborazione con il Centro regionale trapianti. «Esprimiamo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza - afferma il direttore generale dell’Asp di Catania Giuseppe Laganga Senzio - e li ringraziamo per il gesto di altruismo che hanno compiuto nonostante il momento tanto doloroso per loro. Vogliamo anche ringraziare tutti gli operatori intervenuti per la competenza e l’umanità con cui hanno seguito tutte le delicate fasi della donazione». La donazione a cuore fermo è indice di qualità clinica e organizzativa dell’ospedale dove viene eseguita. Il prelievo di organi può avvenire solo dopo l’accertamento di morte e previo consenso espresso in vita o in assenza di opposizione dei familiari. Le operazioni di prelievo hanno impegnato i sanitari per diverse ore. La donazione a cuore fermo è possibile solo dopo l’accertamento del decesso del donatore per arresto cardiaco, tramite l’esecuzione di un elettrocardiogramma continuativo di 20 minuti. La tecnica prevede, inoltre, l’utilizzo dell’Ecmo, l’ossigenazione extracorporea a membrana, per l’ottimale ossigenazione degli organi. «Con questa innovativa tecnica, che è possibile realizzare solo nelle realtà ospedaliere più avanzate - sottolinea il direttore sanitario Giuseppe Angelo Reina - contribuiamo ad ampliare il numero dei potenziali donatori così da aumentare le possibilità di cura per le persone che vivono in attesa di un trapianto». «Ancora una volta - afferma il coordinatore del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia - la Sicilia dice di sì alla donazione, mostrando un volto di generosità. Abbiamo raggiunto un nuovo traguardo che testimonia il consolidamento della rete trapiantologica regionale e ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia. Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti per l’impegno profuso».