
Dal 4 al 17 agosto, la Tonnara di Piazza Regina Margherita ospita la sesta edizione 2025 di Artieri. Un viaggio tra creatività autentica, riciclo artistico, workshop aperti a tutti e installazioni d’autore. Un appuntamento gratuito che unisce comunità, cultura e futuro.
Nel borgo marinaro di Marzamemi, dove ogni pietra racconta storie antiche e il mare disegna il paesaggio con una bellezza senza tempo, si rinnova anche quest’anno l’incantesimo di Artieri – Festival delle Arti e dei Mestieri, unico nel suo genere in Sicilia e il più grande del sud Italia, giunto alla sua sesta edizione. Dal 4 al 17 agosto 2025, nella storica Tonnara di Piazza Regina Margherita, uno dei luoghi simbolo della Sicilia seicentesca, tornerà a vibrare la voce dell’artigianato, del design e della creatività autentica. Ogni giorno, dalle 18 all’una di notte, con ingresso completamente gratuito, i visitatori potranno immergersi in un mondo sospeso tra tradizione e visione, tra memoria e innovazione.
A rendere unica questa manifestazione – come suggerisce anche la locandina di lancio con il tonno dallo sguardo futurista – è la capacità creativa di quaranta artisti artigiani e designer provenienti da tutta Italia e non solo, ma anche il luogo: una tonnara che, per secoli, ha accolto mani operose e sudore condiviso. Oggi accoglie una nuova generazione di creativi e un pubblico trasversale fatto di famiglie, turisti, curiosi e professionisti del settore.
Ad animare il Festival Artieri 2025 saranno dunque i creativi selezionati con cura da Angela Cacciola e Maria Grazia Barbagallo, direttrici artistiche e fondatrici del festival. «Gli artigiani – spiega Angela Cacciola – vengono selezionati uno ad uno, non solo per la qualità estetica, ma per il valore intrinseco del lavoro che offrono. Dietro ogni pezzo ci sono storie vere, tecniche tramandate, passione e identità. Non cerchiamo prodotti da mercatino, ma visioni in forma di oggetto. È questo che rende Artieri diverso: ogni stand è un racconto». Maria Grazia Barbagallo sottolinea un’urgenza contemporanea: «In un tempo in cui tutto corre, anche l’oggetto si svuota, perde anima. Qui, invece, il tempo si dilata, si fa alleato. Non si trova merce industriale di poco conto, ma cose vere, fatte per durare. È un atto culturale prima ancora che commerciale. La selezione ci costa mesi e mesi di contatti e verifiche, ma è proprio questo che ci rende diversi dagli altri. Di fatto costruiamo una comunità di bellezza».
Passeggiando tra gli stand si incontrano gioielli in microfusione, oggetti d’arredo creati con legno recuperato dalle spiagge, ceramiche ispirate a soggetti originali. Non mancano saponi scolpiti a mano, incisioni d’artista, abiti ricamati a mano che fanno rifiorire il vintage, candele, borse che si fanno beffa delle tendenze imposte e persino chi trasforma vecchie cravatte maschili in capi femminili dal design sofisticato. Tutto è realizzato a mano, senza scorciatoie, e chi desidera imparare potrà farlo gratuitamente, partecipando agli oltre dieci workshop in programma. Anche i più piccoli potranno prendere parte.
Il calendario degli eventi collaterali è ricco e articolato, pensato per tutti i pubblici.
Si parte con l’esposizione "Humanity and Rationality” di Giuseppe Calderone, incisore e docente all’Accademia di Belle Arti di Catania, che presenta una serie di opere xilografiche su linoleum, dove figure antropomorfe con un monitor al posto della testa incarnano una visione poetica e critica dell’impatto delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale sulla mente umana.
Il 9 e 10 agosto, all’interno della Tonnara, si svolgerà il Print Sicily Lab, laboratorio dedicato alla stampa d’arte – incisione e serigrafia – a cura di Giuseppe Calderone e Rosaria Calamosca, anche lei docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, con la collaborazione attiva degli studenti. I partecipanti realizzeranno cartoline d’autore ispirate al festival 2025, che sarannodonate a chi sceglierà i prodotti handmade esposti.
Protagonista anche quest’anno è l’artista Pietro Cataudella| Citylivescatch che firmerà una nuova illustrazione dedicata a Marzamemi e al Festival Artieri, in mostra insieme ad alcune sue opere selezionate nella cornice della tonnara.
Il 16 agosto sarà la giornata simbolo di questa edizione, con “Artieri in Cortile”, evento speciale nel cortile arabo della Tonnara. In programma, l’azione di live painting green dell’illustratrice catanese Adriana Rossi con il suo progetto "LINEA DRIA": borse di cartone decorate dal vivo, un gesto artistico che trasforma il packaging in un’opera d’arte da portare via. Seguiranno i laboratori dell’associazione Artea Lab di Catania: l’acquerello guidato da Angela Cacciola, partendo dalle illustrazioni a tema marino di Dria; la dimostrazione di cartapesta con pesci di ogni forma e colore condotta da Maria Grazia Barbagallo, arte antica che continua a incantare grandi e piccoli.
Per i più giovani, imperdibile il teatrino artigianale di Skarti, interamente costruito con materiali di recupero. Un laboratorio interattivo dove i bambini potranno scoprire il dietro le quinte della messa in scena, animando burattini nati da stoffe, cartoni e bottoni dimenticati. E ancora, il laboratorio a cielo aperto di stampa creativa ed ecosostenibile curato da Giuseppe Calderone: un viaggio tra inchiostri naturali, forme, tecniche e riciclo artistico.
Sempre il 16 agosto, Crisa – La Carta a Mano, cartiera artigianale fondata a Leonforte dai gemelli Francesco e Giuseppe, racconterà e dimostrerà dal vivo la produzione di carta secondo il metodo fabrianese del XIII secolo. I visitatori potranno vedere i gesti lenti e sapienti con cui nasce un foglio, toccare con mano gli strumenti tradizionali e scoprire un patrimonio prezioso che rischia l’oblio.
A chiudere la serata, dalle ore 19, sarà la musica emozionante della DJ e sound explorer Giusy Nasca, che guiderà il pubblico in un percorso sonoro che spazia dal funky al soul, dalla deep house all’elettronica soft. Un momento pensato per armonizzare suoni e suggestioni in sintonia con lo spirito del festival.
Tutti gli eventi sono gratuiti e a numero limitato.
In un’epoca che tende a omologare e velocizzare tutto, Artieri si conferma una delle poche oasi in Italia dove la bellezza, la lentezza e il valore della manualità sono ancora al centro. E lo fa da Marzamemi, luogo di confine e di memoria, dove la tradizione torna a essere linguaggio per il futuro.
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