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Adrano, operazione contro il clan Scalisi: droga, armi e minacce agli imprenditori. I NOMI DEGLI ARRESTATI

Un nuovo colpo al clan Scalisi di Adrano. La polizia ha arrestato 14 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, detenzione di armi, ricettazione e uso illecito di cellulari in carcere, reati aggravati dall’agevolazione mafiosa. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania ed eseguita dalla squadra mobile e dal commissariato di Adrano, con il supporto dello Sco e delle questure di diverse città italiane.

Tra gli arrestati figurano Vincenzo Biondi, 48 anni; Antonino Bonura, 36; Pietro Castro, 28; Emanuele Centamore, 24; Alfio Di Primo, 58,; Antonino Garofalo, 57; Alfio Lo Curlo, 33; Concetto Cristian Nicolosi, 22 anni; Soraja Pantò, 40; Dario Sangrigoli, 25; Salvatore Scafidi, 28 anni; Alfio Scalisi, 23; Pietro Schilirò, 58, e Andrea Stissi, 28.

Il provvedimento segue i dieci fermi già scattati il 16 settembre scorso, convalidati dal Gip, che avevano coinvolto Vincenzo Castro, 23 anni; Davide Intili, 25; Salvatore Lo Cicero, 32; Pietro Giuseppe Lucifora, 48; Mario Lucifora, 48; Angelo Gemmellaro, 47 anni; Francesco Mannino, 42; Biagio Mannino, 38; Antonio Ricceri, 22, e Mario Sciacca, 24 anni.

L’indagine, condotta da ottobre 2023 a settembre 2025, ha ricostruito un sistema di estorsioni radicato nel tempo contro imprenditori edili e agricoli, commercianti, ambulanti e proprietari terrieri, con intimidazioni che includevano anche incendi di veicoli. Sequestrati oltre un chilo di cocaina e marijuana, tre pistole con munizioni e diverso materiale per il confezionamento delle dosi.

Gli investigatori hanno inoltre accertato l’utilizzo sistematico di cellulari all’interno delle carceri da parte di detenuti che, grazie ai dispositivi introdotti illegalmente, continuavano a mantenere i contatti con i sodali e a pianificare nuove attività criminali.

Per l’operazione sono stati impiegati oltre 150 agenti delle questure di Catania, Napoli, Caserta, Nuoro, Sassari, Pavia, Siracusa, Udine, Taranto e Chieti, insieme ai Reparti prevenzione crimine di Catania, Palermo e Siderno, alle unità cinofile di Catania, Palermo, Napoli e Ancona e a un elicottero del Reparto volo di Palermo. Perquisizioni sono state condotte anche a Chieti e Pescara, oltre che ad Adrano e Catania.

Il 16 settembre, durante le prime fasi delle indagini, erano già stati arrestati in flagranza due indagati: a casa di Pietro Lucifora i poliziotti hanno trovato 550 grammi di cocaina suddivisi in dosi, mentre nell’appartamento di Angelo Gemmellaro è stato sequestrato un revolver senza matricola.

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